PROGETTO
DI LEGGE CONTRO LE MUTILAZIONI SESSUALI
Al
Parlamento Europeo si incontrano oggi centinaia donne di tutto il mondo per
dire no alla mutilazione sessuale femminile, una barbarie purtroppo ancora
oggi molto praticata (secondo dati dell'OMS, sarebbero circa 130 milioni
le donne che negli ultimi anni hanno subito mutilazioni sessuali).
Con
l'intensificarsi del fenomeno dell'immigrazione
- esordisce Silvia Ferretto, Presidente della Commissione Cultura della
Regione Lombardia - il problema delle mutilazioni sessuali sta
assumendo anche in Italia dimensioni sempre più drammatiche. Basti pensare
che da alcune ricerche è emerso che più di 10.000 bambine sono già
state infibulate in Italia.
Queste
pratiche - continua l'esponente regionale di AN - purtroppo
profondamente radicate negli usi e costumi di alcuni paesi (in alcune
nazioni del terzo mondo queste operazioni disumane vengono praticate a più
dell'80% delle donne), continuano a tutt'oggi ad essere tramandate,
anche al di fuori dei loro paesi d'origine. Il diritto alla
conservazione delle culture e delle tradizioni dei paesi d'origine è
sacrosanto ma questo tipo di crudeltà nei confronti delle donne è
assolutamente inaccettabile in
quanto, oltre a comportare seri rischi per la salute, è profondamente
lesivo dei diritti fondamentali alla dignità, integrità e libertà di ogni
persona nonché dei diritti dei minori.
Nello
scorso mese di ottobre il Consiglio ha già approvato su questo argomento
una mozione
di cui io stessa sono prima firmataria.
L'Italia,
diversamente da altre nazioni europee, non si è ancora dotata di norme
specifiche contro le mutilazioni sessuali. E' indispensabile quindi
che il Governo fornisca al più presto gli strumenti legislativi necessari
per reprimere duramente questo fenomeno.
Per
questo -
continua Silvia Ferretto - ho presentato una proposta
di legge al parlamento che prevede, oltre all'inasprimento
delle pene (fino a dodici anni di reclusione e l'espulsione immediata se
trattasi di cittadini extracomunitari) per chiunque pratichi o favorisca
queste crudeltà, anche la
chiusura della struttura sanitaria o non sanitaria, pubblica o privata
presso la quale venga commesso il reato. Inoltre per sradicare queste
"usanze" nella mia proposta è prevista anche una massiccia campagna di
sensibilizzazione e di informazione mirata soprattutto ai cittadini
extracomunitari, realizzata dal Ministero della Sanità, al fine di
informare sulle devastanti conseguenze, psichiche oltre che fisiche, di tali
pratiche.
Silvia
Ferretto, sempre nella direzione di una maggiore integrazione e rispetto dei
diritti umani, nel mese di ottobre ha presentato anche una mozione
affinché ogni immigrato che entra in Italia si impegni formalmente
ad accettare e rispettare le nostre leggi e i nostri valori sottoscrivendo
un vero e proprio contratto
d'integrazione, così che il tanto sbandierato diritto alla
differenza non possa essere utilizzato per giustificare anche comportamenti
in contrasto con i valori democratici tutelati dalla Costituzione e dalle
leggi italiane
(come l'infibulazione appunto).
I
diritti civili, politici e religiosi garantiti dalle nostre leggi e dalle
convenzioni internazionali -
conclude Silvia Ferretto - devono essere difesi, anche dagli usi e costumi
popolari, ed è questo il senso delle mie proposte.
Milano, 10 dicembre 2002