Proposta di legge al Parlamento
d'iniziativa del Consigliere Regionale
SILVIA FERRETTO CLEMENTI
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RELAZIONE
I cittadini italiani si sono già espressi più volte contro il finanziamento pubblico ai partiti.
Ciò nonostante, dopo l’abrogazione nel maggio 1999 della normativa sul quattro per mille, è stata approvata, già nel mese successivo, una legge che ne andava a compensare i mancati introiti prevedendo un consistente aumento dell’importo dei rimborsi elettorali.
Con la legge n. 157 del 3 giugno 1999 (Nuove norme in materia di rimborso delle spese per consultazioni elettorali e referendarie e abrogazione delle disposizioni concernenti la contribuzione volontaria ai movimenti e partiti politici) infatti il finanziamento pubblico ai partiti è stato sostituito incrementando fino al 500% il rimborso spettante ai partiti in occasione delle elezioni (politiche, regionali, europee), unificato per tutte le consultazione.
Ciò ha significato il confluire di veri e propri fiumi di denaro nelle casse di tutti i partiti, con un ulteriore aggravio del già compromesso bilancio statale.
Ritenendo che ciò sia assolutamente ingiusto, ancor più in un momento come quello attuale in cui vengono chiesti continui e pesanti sacrifici ai cittadini, si propone, con la presente legge di abrogare questa forma di finanziamento, auspicando che i partiti e la politica si responsabilizzino maggiormente e siano incentivati ad una ricerca del consenso e del sostegno, e quindi di contributi economici privati volontari, basata su iniziative politiche coerenti e orientate al benessere della collettività.
La presente proposta di legge dunque, riprendendo una battaglia già intrapresa in passato da Alleanza Nazionale, intende spezzare il circolo vizioso di quel pozzo senza fondo che è il finanziamento pubblico ai partiti e chiudere così la miniera d’oro dei rimborsi elettorali.
1. Sono abrogati
gli articoli 1, 2, 3 della
legge 3 giugno
1999, n. 157.