FERRETTO CLEMENTI Silvia Grazie, Presidente. Nel primo ordine del giorno, il 532, partiamo dalla constatazione, presente anche nella PDA presentata dalla Giunta e molto significativa, del fabbisogno abitativo in Regione Lombardia, e soprattutto da un dato molto importante, e cioè che l’80% delle risposte negative riguardano il superamento del reddito minimo per l’accesso all’alloggio di edilizia residenziale pubblica. Per questo con l’ordine del giorno n. 533 noi chiediamo come Gruppo di Alleanza Nazionale di modificare i parametri di ammissione ai bandi per l’assegnazione degli alloggi popolari innalzando il limite reddituale a 19 mila euro. Questo per una questione di giustizia e di equità, perché riteniamo sia eccessivo il numero dei cittadini che vengono esclusi dalle graduatorie. Nel 532 invece partiamo da un’altra grave constatazione, e cioè che la maggior parte dei cittadini italiani o lombardi restano esclusi da queste graduatorie per una forte presenza di extracomunitari che ottengono il diritto all’assegnazione degli alloggi. Noi, premesso che la maggior parte dei contributi con i quali sono stati realizzati gli alloggi di edilizia residenziale pubblica provengono da fondi e soprattutto da tasse pagati da cittadini italiani e/o lombardi, chiediamo che si tenga poi conto di questi sacrifici fatti da cittadini italiani e/o lombardi e che se ne tenga conto, quindi, non solo al momento del pagamento, ma anche al momento dell’assegnazione. Ed è per questo che invitiamo la Giunta regionale a modificare i parametri di ammissione ai bandi per le assegnazioni degli alloggi popolari prevedendo maggiorazioni di punteggio per coloro che risiedono in Lombardia da almeno dieci anni. Su questo punto tengo a sottolineare una questione estremamente importante, dalla relazione presente sempre in questa PDA alla quale io faccio riferimento. Ci sono i dati delle proiezioni del fabbisogno abitativo anche parametrati alla domanda degli extracomunitari, ed è veramente altissima, perché da un fabbisogno stimato a canone sociale di 36 mila alloggi e 25 mila alloggi a canone moderato la previsione per il 2002/2005 di fabbisogno, tenuto conto anche della presenza di extracomunitari, passa da 120 a 150 mila unità alloggiative. E’ evidente che bisogna senz’altro tener conto della presenza di extracomunitari, ma è anche evidente che non possiamo continuamente perpetrare la profonda ingiustizia nei confronti dei cittadini italiani. Voglio ricordare al Consiglio regionale, ai Consiglieri, che l’intolleranza e la xenofobia non nasce solo dall’ignoranza, penso nasca anche dall’ingiustizia e siccome i parametri di riferimento per l’assegnazione degli alloggi sono anche profondamente ingiusti, con questi provvedimenti e proposte vorremmo evitare il crearsi di ulteriori problemi di tensioni sociali. Crediamo che una parte debba essere senz’altro assegnata a cittadini extracomunitari, ma prioritariamente si debba tenere conto di coloro che hanno pagato le tasse per almeno dieci anni in Lombardia e, soprattutto, si tenga presente di un fattore che ritengo importante, l’appartenenza a una nazione. L’appartenenza a una nazione non può essere riconosciuta solo al momento del pagamento delle tasse e delle imposte, deve valere anche come beneficio per chi appartiene a questa nazione. Chiedo pertanto
l’approvazione degli ordini del giorno 532 e 533. Ringrazio l’Assessore ed è proprio perché confido e ho fiducia nel suo operato. Condivido pienamente questa PDA ed è per questo che non ho voluto inserire questo ordine del giorno come emendamento all’interno della PDA stessa. Si tratta solo ed esclusivamente di un invito che viene fatto dal Consiglio regionale, diciamo, a seguire questa indicazione. Mi premeva individuare un orientamento specifico, e quindi che il Consiglio regionale manifestasse questa volontà, visto che è tra le potestà del Consiglio regionale, solo per questo. La fiducia nei confronti dell’Assessore ovviamente è totale ed è per questo che condivido pienamente quanto è contenuto nella PDA 216. |