Seduta del 24/3/2009

Arg. n. 8 – ODG : Mozione n. 286, concernente l’impegno alla Giunta regionale di proporre un progetto di legge di modifica dell’attuale ordinamento in materia di rifiuti speciali.

Abbinata a:

Arg. n. 9 – ODG - Mozione n. 294, concernente la sospensione temporanea dell’iter autorizzativo relativo alla discarica di amianto nel Comune di Cappella Cantone, in provincia di Cremona.

Grazie, Presidente. Intanto spiego anche all’aula perché ho deciso di ritirare la mozione relativa all’amianto che avevo presentato nel 2005, che conteneva la richiesta di regolamentare e rivedere anche la legislazione regionale per affrontare questo gravissimo problema.

Una mozione che avevo già presentato nella scorsa legislatura, nel settembre 2002, e che da tempo aspettava di essere discussa. Poi fortunatamente sono state presentate anche altre mozioni, quindi do atto al Consigliere Gallina di essere riuscito a portare in aula questo importante argomento.

E poiché non faccio la collezione né delle mozioni presentate, né di quelle votate, e che il mio obiettivo non è quello di collezionare mozioni o documenti votati, ma quello di affrontare i problemi, ho ritenuto inutile fare un altro doppione.

Come voi sapete in aula mi batto sempre contro i doppioni e pur essendo questo il testo originale, perché è qui dal 2005, è anche evidente che le mozioni che sono state presentate recentemente sono più aggiornate, più dettagliate e più adatte ad affrontare il problema attuale a livello regionale.

Quindi non ho voluto far votare una terza mozione solo per il gusto di avere anche una mia mozione votata sull’argomento, perché non è quello che mi interessa.

Quello che mi interessa è affrontare il problema.

Il problema dei rifiuti industriali, così com’è stato sottolineato anche dal Consigliere della Lega, è un problema di lunga data; io sono stata eletta nel ’95 in Consiglio regionale, il primo anno ho fatto anche il Presidente della Commissione ambiente qui in Regione e ricordo che uno dei primi problemi con i quali ci siamo confrontati è stato proprio quello dei rifiuti industriali, dello smaltimento dei rifiuti industriali.

Per una mancanza di programmazione, per una deregulation generale in questo settore, ancora oggi ci troviamo a confrontarci con gli stessi problemi.

C’è da dire che la Regione per quanto riguarda l’amianto ha fatto molto, perché anche se adesso io per prima sottolineo quali sono le cose che dovremmo ancora fare e quali sono quelle che non vanno, credo anche che un dato su tutti possa e debba essere sottolineato - perché poi un conto sono le parole e un altro sono i fatti.

Ho letto la relazione del 2007 del piano regionale amianto in Lombardia e - siccome i dati non sono un’opinione ma certezza e testimoniano il lavoro fatto, faccio presente che da una tabella qui contenuta riguardante i casi di ricovero per mesotelioma maligno, nell’anno 2000, e i dati studiati sono dal 2000 al 2006, nel 2000 ci sono stati in regione Lombardia 245 casi, nel 2001 sono saliti a 250, per poi scendere nel 2002 a 132 e negli anni 2005/2006 rispettivamente a 20 e nel 2006 a 3. Ecco, credo che questi siano i dati poi con i quali confrontarci.  Al di là delle parole ciò che conta sono le persone che poi vengono ricoverate per le malattie.

E questi sono i dati. Io, ovviamente, mi baso sui dati ufficiali.  Se qualcuno mi porta e mi dimostra che i dati ufficiali della Regione Lombardia sono falsi io non sono legata a pregiudizi, e i miei giudizi si basano su documenti. Dimostratemi il contrario e io sarò ben lieta di rivedere questa posizione.

I documenti forniti dalla relazione annuale sull’amianto parlano chiaro e mostrano una netta riduzione dell’incidenza di queste malattie, che è sicuramente ancora troppo alta - l’Italia detiene a livello europeo lo spiacevole primato di essere uno degli Stati dove le malattie legate all’amianto sono in più alto numero.  Un dato senz’altro preoccupante.

Allora come bisogna intervenire?

Bisogna intervenire innanzitutto con le bonifiche.

Quanti sono i siti e le zone ancora da bonificare?

Ci sono le scuole, le abitazioni residenziali pubbliche e quelle private. Ci sono i capannoni, gli ospedali, …

In Regione Lombardia c’è ancora molto d’amianto e la necessità di bonificarlo tutto è evidente e non può certamente essere negata, ma ciò deve essere fatto con la massima trasparenza, correttezza e anche economicità, perché il denaro pubblico non deve essere sperperato perché tanto è pubblico.

Ci vuole una maggiore responsabilità nella gestione.

Come farlo? Be’, innanzitutto tentando di scongiurare o, meglio, contrastare - perché in verità c’è già – quella sorta di cartello di imprese che si occupa dello smaltimento dei rifiuti industriali.  Credo che nessuno possa negare che le aziende che si occupano dello smaltimento di questi rifiuti sono poche e sono sempre quelle.

Una maggiore concorrenza e una maggiore trasparenza garantirebbero non solo una maggiore qualità del servizio, ma anche e soprattutto più economicità.

Ma per fare questo, sono ovviamente necessarie delle regole.

È necessario – come sottolinea la mozione presentata dalla Lega – rivedere anche la legislazione che tratta dello smaltimento dei rifiuti industriali.

È necessario intervenire sui controlli soprattutto, altro punto fondamentale, prevedere sanzioni collegate.

Purtroppo credo che in questo settore, sia per quanto riguarda le sanzioni che per quanto riguarda i controlli ci sia ancora veramente troppo da fare. Così come c’è ancora troppo da fare per determinare i criteri della localizzazione degli impianti di smaltimento.

Per quanto mi riguarda, è da quando sono stata eletta – nella mia prima legislatura sono stata per un biennio anche Presidente della Commissione ambiente, che cerco di far inserire nella legislazione regionale per quanto riguarda la localizzazione dello smaltimento dei rifiuti un principio molto importante e anche di equità per la popolazione.

È bene ricordare che non è assolutamente detto che debbano esserci delle zone con vocazione discarica - per cui là dove se ne fa una se ne devono fare altre – e, soprattutto, bisogna stabilire per legge una distanza minima tra i diversi impianti e tra questi e le abitazioni.

La mia proposta, per quanto riguarda la localizzazione degli impianti è dunque che venga stabilita una distanza minima dalle abitazioni, che non sia però prevista da un “di norma” che si è invece finora sempre usato, perché il “di norma” viene sempre violato e succede che “di norma” la violazione c’è e c’è sempre stata.

Così come è necessario inserire anche una distanza minima tra una discarica e l’altra – che io avevo individuato e proposto, per esempio, per la zona di Gorla in 5 chilometri.

Questo proprio per garantire quel minimo di equità e di suddivisione degli impianti sul territorio, perché non è giusto che ci siano delle comunità di persone che debbano essere destinate a discarica.

Questi principi secondo me sono importanti, così come quelli che ho ricordato della trasparenza, della correttezza, dell’ economicità, e dell’informazione dei cittadini.

Anche su quest’ultimo punto qualcosa si è fatto ma molto si deve fare ancora. Personalmente è da tempo che porto avanti questa iniziativa. Sul mio sito, che è molto limitato e certo non è visitato come quello della Regione Lombardia, sono cinque anni che sono consultabili tutte le leggi e molte informazioni relative all’amianto e chiunque può andare a documentarsi, così come dovrebbe essere per chiunque, e conoscere quali sono i propri diritti ed anche i pericoli connessi all’amianto.

Questo tipo di informazione, però, non dovrebbe essere legato all’iniziativa del singolo Consigliere, dovrebbe essere promosso dalle istituzioni. Rientra infatti tra i doveri fondamentali delle istituzioni quello di informare la popolazione locale.

In merito alle due mozioni in votazione oggi, ho già detto che concordo pienamente con quella presentata dal Consigliere Gallina che avrà dunque il mio voto a favore.

Per quanto riguarda l’altra, la 294, ho partecipato alla riunione dei Sindaci e devo dire che il loro senso di responsabilità mi ha convinta ad esprimere un giudizio favorevole.  I Sindaci, infatti, non hanno detto “no, noi non vogliamo l’impianto”, hanno detto un’altra cosa che non sempre avviene. I Sindaci hanno detto “noi ci impegniamo ad individuare le aree idonee”, quindi non diciamo “no nel mio giardino”, noi diciamo “no lì perché non è un posto opportuno”, ma daremo  un’alternativa e credo che questa sia una dimostrazione di vera responsabilità da parte di chi amministra, che permette di distinguere tra chi fa propaganda e chi ha, invece, a cuore le sorti dei cittadini e anche un po’ di responsabilità.

(Seduta del 24/3/2009
Arg. n. 8 – ODG : Mozione n. 286, concernente l’impegno alla Giunta regionale di proporre un progetto di legge di modifica dell’attuale ordinamento in materia di rifiuti speciali.

Abbinata a:
Arg. n. 9 – ODG - Mozione n. 294, concernente la sospensione temporanea dell’iter autorizzativo relativo alla discarica di amianto nel Comune di Cappella Cantone, in provincia di Cremona.)

Grazie Presidente, sfrutto i minuti per la dichiarazione di voto. Io credo che parlando prima di responsabilità evidentemente sia da prendere da parte di tutti, io ho sentito la disponibilità totale da parte dei Sindaci di individuare l’area, però è evidente che non si possa rinviare a dopo la data elettorale, su questo l’Assessore ha pienamente ragione, ha pienamente ragione il Consigliere Gallina, proprio per il senso di responsabilità. E allora la mia proposta è: visto che i Sindaci sono qui e visto che è qui anche il Presidente, se da parte loro viene preso l’impegno scritto di individuare l’area entro un mese o comunque entro una data che sia evidentemente prima della scadenza elettorale, perché non è che siamo tutti ingenui.

Io riconosco il merito dei Sindaci che, a differenza di come avviene da altre parti, non dicono solo no, ma dicono “noi ci impegniamo ad individuare un’area alternativa”; l’hanno detto loro, non l’ho detto io, l’hanno detto loro, non gliel’ho chiesto io né nessun altro, è una cosa che è partita da loro.

Allora, siccome io credo alla buona fede, ma è evidente che la buona fede poi va anche dimostrata, credo che assumersi l’impegno scritto di individuare l’area prima della data delle elezioni sarebbe una bella dimostrazione in questo senso.

Perché altrimenti il gioco diventa chiaro.  Tutti facciamo politica, per questo un po’ di responsabilità da parte di tutti ci vuole.

Sono invece preoccupata e non ho capito bene un passaggio sul fabbisogno di smaltimento.

Il Consigliere Gallina parla di 800 mila metri cubi di fabbisogno, un dato che viene riportato ed ho trovato anch’io all’interno del piano regionale dell’amianto.  Qui si citano esattamente quegli 800 mila metri cubi. L’Assessore però ha parlato di 2 milioni e 500 mila metri cubi e allora vorrei capire come questo fabbisogno, a soli quattro anni di distanza, abbia potuto aumentare così tanto.

Parlavamo di 800 mila metri cubi e in quattro anni siamo arrivati a 2 milioni e 500 mila?

Sto solo cercando di capire visto che l’ultimo documento ufficiale di cui disponiamo parla di 800 mila metri cubi.

Vorrei avere la documentazione per capire cosa è cambiato.

Il dato sul fabbisogno è fondamentale e tutto parte da lì.

Un quantitativo che evidentemente che continua ad aumentare perché sono tantissime le cose, le case, le scuole, gli ospedali, i luoghi da bonificare.

L’elenco generico di cosa debba essere bonificato lo conosciamo tutti, ma io vorrei dei documenti ufficiali per far tornare i conti, perché altrimenti mi sembra tanto che si faccia come con le bonifiche, per le quali non si capisce mai quant’è il fabbisogno e quanto spendiamo.

Vorrei dunque semplicemente avere un documento nel quale sia documentato il cambiamento del fabbisogno regionale.