ORDINE DEL GIORNO

  COMUNICATO STAMPA 

   RASSEGNA STAMPA 


Seduta del 21/10/2008

Arg. n. 6 – ODG – Proposta di Risoluzione n. 0015:

 

“Approvazione della relazione contenente lo stato delle iniziative specificatamente rivolte alla popolazione in esecuzione penale della Regione Lombardia, ai sensi dell’articolo 9, comma 5, della legge regionale 14 febbraio 2005, numero 8”.

Abbinato all’ODG n. 1698, in data 14 ottobre 2008, a firma del Consigliere Ferretto Clementi, concernente i dati aggiornati al 2008 sugli effetti dell’indulto nella Regione Lombardia e la contrarietà alla concessione di amnistia e/o indulto.

Presentazione ODG 1698.

dibattito).

 

FERRETTO CLEMENTI Silvia

Ho ascoltato la relazione della Consigliera Maiolo, esposta in modo dettagliato, così come del resto aveva già fatto in Commissione III.

Personalmente ritengo che, per quanto riguarda il sistema rieducativo, gli obiettivi fondamentali da tenere sempre presente siano due: il primo è il reinserimento - così come è scritto in modo estremamente chiaro nella nostra Costituzione; il secondo, la sicurezza.

Purtroppo così com’è attualmente il nostro sistema penitenziario, che dovrebbe essere rieducativo, evidenzia il suo totale fallimento perché, come dimostra l’altissima percentuale di recidivi che tornano nelle carceri, non è in grado di garantire un reale reinserimento di coloro che hanno commesso dei reati né tantomeno riesce a garantire la sicurezza.

Detto questo non dobbiamo dimenticare uno dei problemi principali che fa fallire ogni tentativo meritevole, importante e giusto per il reinserimento dei detenuti: la mancanza di certezza della pena.

Ho letto la risoluzione di cui stiamo discutendo; al suo interno si trattano progetti fondamentali come quello del recupero per quanto riguarda le tossicodipendenze. Progetti importanti, certo, dei quali sarebbe però interessante conoscere anche i risultati in termini, per esempio, di persone  realmente recuperate.  Perché un conto è avviare i corsi di reinserimento, tutt’altra cosa poi, riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nel documento si tratta anche di altri programmi, come quello contro l’autolesionismo o quello per il lavoro dei detenuti.  Quest’ultimo è particolarmente importante a mio avviso in quanto credo che il recupero debba passare proprio attraverso il lavoro.  Fondamentali e importanti sono anche i tanti corsi di formazione professionale svolti ad hoc per i detenuti.

Iniziative tutte sicuramente importanti, delle quali sarebbe però utile conoscere i risultati  conseguiti, in termini, appunto, di reinserimenti.

Per questo credo sia indispensabile una valutazione, magari fatta da valutatori esterni, della qualità degli interventi, volta a verificare quali obiettivi siano stati raggiunti e quante di quelle persone siano state reinserite nel mondo del lavoro realmente. Una domanda lecita visti gli esempi assolutamente negativi di assunzioni e presunte assunzioni dei lavoratori dell’Alfa Romeo per i quali, a una precisa dichiarazione di impegno, non è poi corrisposta una reale assunzione.

Noi abbiamo il dovere di evitare speculazioni sulla pelle dei detenuti, speculazioni che vengono, tra l’altro, fatte con soldi pubblici.

Questo è un altro degli importanti obiettivi di cui dovremmo tener conto.  Così come dovremmo tener presente anche che nessun intervento sulla sicurezza o per il reinserimento dei detenuti potrà mai avere efficacia se messaggi fortemente negativi, che io ritengo addirittura un’istigazione a delinquere, continueranno a essere trasmessi. Oggi, chi commette un reato ha la certezza matematica che tanto, prima o poi, grazie a un provvedimento di indulto o di amnistia, la pena verrà meno e questo ha inevitabilmente effetti devastanti sulla deterrenza. Come sosteneva Cesare Beccarla, infatti, il miglior effetto deterrente non è dato tanto dalla crudeltà della pena, ma dalla sua certezza.  In Italia dove, purtroppo, la certezza della pena non esiste, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.  

Secondo i dati contenuti in questa risoluzione - tra l’altro decisamente superati perché si fermano al novembre 2006 - in Lombardia solo 278 persone avrebbero beneficiato dell’ultimo provvedimento di indulto.  Dati aggiornati, diffusi dal DAP, ci dicono invece che, nella nostra regione, sono ben 4 mila le persone che ne hanno beneficiato.  Un dato impressionante, per il quale credo dovremmo chiederci quale sia stato il prezzo pagato, in termini di messaggio negativo e anche di nuovi reati commessi.

Qualcuno potrebbe anche obiettare che in fondo 4 mila indultati sono pochi, ma non lo sono. Non lo sono affatto, soprattutto considerato l’elevato tasso di recidività a delinquere riscontrato.

Molte di queste 4 mila persone infatti sono tornate a commettere reati per lo più legati alla droga, contro il patrimonio e la Pubblica Amministrazione, oppure contro la famiglia.  Reati che forse qualcuno può considerare insignificanti, ma che sicuramente insignificanti non sono per chi li subisce e li ha subiti.

Per questo ho presentato l’ordine del giorno n. 1698, nel quale si riportano alcuni dati aggiornati e si fanno alcune considerazioni sugli effetti dell’indulto, non solo in termini di reati commessi ma anche di situazione nelle carceri, che oggi sono di nuovo piene, come e più di prima. L’obiettivo dell’ “alleggerimento” della situazione di sovraffollamento delle carceri, dunque, non è durato che qualche mese ed è fallito. Ma c’è di più.  Credo infatti che un provvedimento d’indulto indiscriminato come quello che è stato portato avanti non sia stato positivo nemmeno per i detenuti perché non ha operato alcuna distinzione tra coloro che hanno realmente dimostrato una volontà ad inserirsi e che giustamente andavano premiati, e coloro che questa volontà e disponibilità al reinserimento non solo non ce l’hanno, ma non hanno mai in alcun modo dimostrato di avercela. Un atteggiamento, a mio parere, profondamente ingiusto e diseducativo.

Con questo ordine del giorno si fanno dunque considerazioni relative alla inopportunità dell’indulto e si chiede al Governo di non emanare mai più provvedimenti di questo tipo. Visti i disastrosi risultati, che hanno portato anche molti di coloro i quali hanno creduto nell’importanza e nell’opportunità dell’indulto a ricredersi, tentiamo di evitarlo almeno per il futuro. Nell’ordine del giorno si evidenzia anche che nella relazione i dati e le informazioni si fermano al 2006. Si chiedono dunque dati aggiornati e anche documentazione relativa ai risultati ottenuti.

Ringrazio la Relatrice del provvedimento per avere inserito nella risoluzione la necessità di monitorare i progetti, questo per sapere non solo che fine fanno i soldi pubblici ma anche quanto questi progetti siano realmente utili per i detenuti e cosa si possa fare per migliorarli, perché, vorrei ricordarlo, il fine ultimo, di tutte queste iniziative, oltre alla sicurezza per i cittadini, è e deve essere assolutamente il reinserimento dei detenuti nella società.

Nessuno nega l’importanza di investire risorse in questi progetti, ma è anche vero che neppure con l’intero bilancio regionale o con un’intera Finanziaria possiamo ottenere i risultati se i progetti e gli sforzi da parte degli Enti e dei singoli detenuti vengono poi vanificati da provvedimenti così scellerati come quello dell’indulto. Grazie.

 

Discussione generale – Dichiarazioni di voto

Una doverosa precisazione, visto l’intervento della Consigliera Oriani.

Io condivido al cento per cento la proposta di risoluzione che ho votato in Commissione e sono quindi favorevole a tutto quello che in essa è stato scritto e anche a tutti gli importanti provvedimenti e programmi che si stanno portando avanti per il reinserimento dei detenuti.

Voglio che questo sia assolutamente chiaro e che non ci siano equivoci.

Voterò a favore della risoluzione, perché, come ho detto all’inizio, credo sia stato fatto un ottimo lavoro. 

Un lavoro che non vorrei fosse vanificato da altri provvedimenti scellerati e incoerenti.

Era solo questo che volevo precisare.