EMERGENZA CARCERI E CRIMINALITA'
BOCCIATO
ODG
CONTRO L'INDULTO
Favorevole solo Alessandro Cè (Cristiani e Federalisti).
Singolare il voto contrario della Lega
Incredibilmente
bocciato dall'aula
consiliare
l'ordine del giorno di Silvia Ferretto Clementi - consigliere
regionale di AN, che chiedeva di assumere una posizione di netta
contrarietà rispetto a qualsiasi futura iniziativa legislativa di
concessione di amnistia e/o indulto e di ricevere dati aggiornati al
2008 sugli effetti dell'indulto nella nostra regione e sui risultati
ottenuti dalle iniziative regionali a favore dei detenuti (per la loro
inclusione sociale, per il loro reinserimento nel mondo del lavoro e
per il recupero di quelli tossicodipendenti).
Un risultato che
non comprendo - esordisce l'esponente regionale di AN amareggiata.
Le iniziative intraprese dalla Giunta e presentate nella relazione in
discussione oggi sono condivisibili, ma per verificarne e migliorarne
l'efficacia è indispensabile monitorarne i risultati.
Da dati del DAP
(Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo
Automatizzato), aggiornati al 15/07/2008, emerge un quadro davvero
preoccupante. A distanza di soli 2 anni, infatti, delle quasi 4.000
persone uscite dagli istituti penitenziari lombardi per effetto
dell'indulto, il 34,9% è già tornato a delinquere ed è rientrato in
carcere. Una situazione confermata anche da dati diffusi dal Sappe
(Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) e aggiornati al
settembre scorso, secondo i quali, a livello nazionale, nel solo
ultimo anno, la popolazione carceraria è aumentata di ben 11.000
unità, delle quali ben il 70% è recidivo.
Numeri
impressionanti - prosegue Ferretto - che, in brevissimo tempo, hanno
annullato l'effetto indulto e fortemente contribuito a creare una
nuova gravissima emergenza affollamento nelle carceri tanto che, per
quanto riguarda la nostra regione le carceri detengono 8.295 detenuti
contro i 5.383 posti previsti (+ 53%).
L'elevata
recidività è la riprova del totale fallimento del sistema rieducativo
attuale. Un sistema che allo stato attuale non è assolutamente in
grado di promuovere il reale e positivo reinserimento di chi ha
sbagliato.
In questo senso -
conclude Silvia Ferretto - i provvedimenti generalizzati di indulto o
di amnistia, rappresentano una vera e propria forma di istigazione a
delinquere, perché, dando la certezza dell'impunità, annullano
l'effetto deterrente della pena. Essi sono inoltre anche profondamente
ingiusti ed offensivi nei confronti delle vittime della criminalità e
delle forze dell'ordine e diseducativi nei confronti dei detenuti
stessi perché non distinguono fra coloro che hanno dimostrato una
reale volontà di reinserimento e coloro che hanno invece dimostrato
l'esatto contrario.
Milano, 21 ottobre
2008
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