PER UN FISCO A MISURA DI FAMIGLIA
APPROVATA PROPOSTA FERRETTO (Unione di Centro)

Approvata in Consiglio regionale la mozione di Silvia Ferretto, sottoscritta anche da numerosi gruppi di maggioranza e opposizione, a sostegno della famiglia per un fisco più equo e a misura di famiglia perché i figli non possono essere un lusso!

I figli, a causa anche di un sistema fiscale iniquo, che penalizza le famiglie invece di sostenerle, sono ormai diventati un lusso e questo è assolutamente inaccettabile.

La rilevanza sociale ed economica delle funzioni della famiglia è riconosciuta dalla Carta Costituzionale, ma ciò nonostante, nella pratica non viene minimamente considerata.   Nella nostra Nazione il tasso di natalità è tra i minori al mondo e le famiglie con figli a carico subiscono la pressione maggiore in Europa, ricevendo in cambio le prestazioni sociali meno consistenti.       

Un sistema fiscale equo deve tendere ad una reale equità e basarsi sulla capacità contributiva oggettiva della famiglia, che varia in base al numero di figli a carico ed è data dall’imponibile fiscale al netto dei costi necessari al mantenimento di figli o familiari a carico.

La mozione approvata a stragrande maggioranza dal Consiglio durante la sua ultima seduta, chiede proprio questo: un fisco più equo e a misura di famiglia. Col documento invitiamo infatti la Giunta a farsi promotrice presso il Governo affinché preveda un sistema fiscale con deduzioni dal reddito pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico, sulla base di scale di equivalenza indipendenti dal reddito e attraverso maggiori investimenti sulla centralità delle risorse umane e sulla loro generazione.

Considerato inoltre che le donne percepiscono, mediamente, pensioni molto inferiori a quelle percepite dagli uomini - e questo perché, per potersi prendere
cura dei figli e degli altri familiari, si trovano spesso costrette a sacrificare il lavoro ed il tempo ad esso dedicato (maternità e permessi ad essa correlati, 
part-time, scarsa possibilità di fare gli straordinari e di viaggiare, occupazione in settori caratterizzati da basse retribuzioni) - con la conseguenza di venir 
discriminate sia nella carriera che nelle retribuzioni prima e nei vitalizi poi, si chiede anche che la Giunta si faccia promotrice presso il governo affinché 
riveda il sistema pensionistico attuale, prevedendo per le mamme lavoratrici un’agevolazione, ai fini del calcolo dell’età pensionabile e del monte contributivo,
pari a 2 anni aggiuntivi di copertura previdenziale per ogni figlio o familiare assistito.

Un aiuto alle famiglie potrebbe venire infine anche dal buono mamma (così come previsto da una proposta di legge che ho presentato all’inizio della legislatura), che prevede un contributo mensile di 500 € da erogare a quelle mamme lavoratrici che scelgano di restare accanto ai loro bambini nei loro primi 3 anni di vita.

 

Milano, 04 febbraio 2010