INCHIESTA
BONIFICA MONTECITY
FERRETTO TORNA
A CHIEDERE CHIARIMENTI
Le indagini in corso sull'area di Montecity, in merito alla quale già nel 1996 avevo presentato un'interrogazione - esordisce Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale - fanno ancora una volta emergere la necessità di un intervento dell'Amministrazione Pubblica per fare chiarezza sulle bonifiche delle aree contaminate e sui loro costi.
Sono infatti oltre 220 milioni di euro i fondi spesi fino ad ora, in poco più di 10 anni, dalla regione per le bonifiche
Dovere dell'amministratore pubblico è di evitare lo spreco del denaro dei contribuenti e di tutelarne la salute e l'unico modo per poter garantire una reale trasparenza e perseguire un concreto obiettivo di efficienza ed efficacia, è quello di ridurre al minimo i margini di discrezionalità degli interventi anche e soprattutto attraverso una maggiore diffusione delle informazioni.
Il Consiglio Regionale ha recentemente approvato un mio ordine del giorno, sottoscritto da tutte le forze politiche, con il quale si chiede di essere maggiormente informati e di poter conoscere, per ogni sito contaminato, ogni dettaglio relativo alla proprietà, al grado di inquinamento, ai finanziamenti concessi e alle società a cui sono stati appaltati i lavori di bonifica. Col documento si chiede inoltre di avere informazioni più precise sui siti classificati come (R) - riutilizzati e su quelli classificati come (D) per i quali sono necessari nuovi accertamenti e non è tollerabile non siano disponibili informazioni solo perché i tecnici sono state letteralmente cacciati dai siti.
Si chiede infine - prosegue l'esponente regionale - di conoscere i motivi per i quali alcune aree classificate come prioritarie non abbiano ricevuto finanziamenti a differenza di altre ritenute, almeno sulla carta, meno prioritarie
Sull'argomento infatti esistono spesso troppe ombre e vuoti riguardanti oltre che informazioni di natura urbanistica sulla destinazione d'uso finale delle aree, anche sui proprietari e sul luogo di smaltimento finale degli inquinanti asportati, le azioni intraprese nei confronti degli inquinatori per recuperare i costi della bonifica.
Come ho sottolineato anche durante il mio intervento in Consiglio Regionale, le informazioni fornite e al momento disponibili sono del tutto insufficienti, perché oltre ad essere disaggregate e non informatizzate, sono talmente caotiche da non permettere alcun controllo.
Mi ci sono voluti mesi per riuscire a strutturare, organizzare ed informatizzare le informazioni fornitemi solo su supporto cartaceo, ma il risultato - conclude Silvia Ferretto - è una vera e propria banca dati informatizzata sulle aree contaminate della nostra regione che ho reso disponibile sul mio sito www.ferretto.it , così da permettere a chiunque di controllare, verificare ed eventualmente integrare o correggere le informazioni già possedute sulle singole aree contaminate.
Milano, 03 febbraio 2009