CONTRAFFAZIONE E ABUSIVISMO
TOLLERANZA ZERO PER MERCI E POLITICI CONTRAFFATTI 

A sei anni dall'approvazione della mia legge (n. 27/2002) per la distruzione immediata delle merci contraffatte molto resta da fare per la sua applicazione - esordisce così Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale di Alleanza Nazionale.

La mia legge - spiega Ferretto - entrata in vigore nel novembre 2002, è rimasta fino ad oggi praticamente inapplicata. Un fatto incomprensibile se pensiamo all'incredibile incremento del giro d'affari legato alle merci contraffatte.

Per  questo su mia proposta e grazie anche alla sensibilità dell'Assessore regionale al Commercio, Franco Nicoli Cristiani, è stato recentemente costituito un comitato regionale ad hoc. Lo scopo, d'intesa con le associazioni del commercio e dell'Anci, è quello di  comprendere le reali ragioni della mancata applicazione della legge regionale e di individuare strumenti di lotta più efficienti .

Con l'applicazione della legge Ferretto (in base alla quale le merci contraffatte o di provenienza illecita vendute illegalmente devono essere distrutte, a spese del trasgressore, entro le 48 ore successive alla confisca), la Lombardia - il cui esempio è stato seguito anche dall'Emilia Romagna ed è stato ripreso nel pacchetto sicurezza del Governo Berlusconi - dispone di uno strumento legislativo concreto per combattere efficacemente il fenomeno della contraffazione.

Sarebbe auspicabile - continua l'esponente regionale di AN - che questa importante legge venisse finalmente applicata, così da far terra bruciata intorno a questo business, che rappresenta una vera e propria spina nel fianco per i commercianti, per lo Stato e per tutti i cittadini onesti.

I pesanti risvolti di questo fenomeno, infatti, non sono solo economici (dirotta denaro nei percorsi del sommerso sottraendoli al prelievo fiscale ed è espressione di concorrenza sleale), ma anche di pubblica sicurezza (essendo di solito gestito da organizzazioni criminali che per approvvigionarsi di manovalanza a basso costo alimentano i flussi migratori e costringono a lavorare, in regime di paraschiavismo, in laboratori clandestini persino i bambini).

La lotta alla contraffazione è anche uno dei migliori aiuti che le istituzioni possono dare alle imprese italiane per rafforzare la loro competitività. 

Infine, ma non ultimo - conclude Silvia Ferretto - sarebbe anche estremamente opportuno combattere la diffusione della contraffazione anche in politica sia per quanto riguarda i simboli, che per quanto riguarda i candidati, personaggi che non potendo contare su una credibilità propria  ingannano l'elettore utilizzando il nome altrui.  Una forma di contraffazione e di pubblicità ingannevole che purtroppo fino ad ora è stata ampiamente e impunemente utilizzata.

 

Milano, 10 settembre 2008