LAVORO  


GABBIE SALARIALI IN LOMBARDIA

 Presentata oggi una mozione per chiedere la differenziazione degli stipendi degli impiegati pubblici tenendo conto del costo della vita del luogo in cui si risiede.

Sulla scia della proposta avanzata dal Viceministro all'Economia, Baldassarri, Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale lombardo di AN ha presentato una mozione con la quale si invita la Giunta ad adoperarsi affinché nella determinazione degli stipendi pubblici si tenga adeguatamente conto dell'elevato costo della vita in Lombardia.

L'idea delle gabbie salariali regionali si basa su un concetto economico tanto semplice quanto equo.    E' indubbio che a parità di mansioni lo stipendio debba essere lo stesso. Il punto è che non è lo stipendio nominale che va considerato, bensì quello reale.   Il costo della vita infatti - continua l'esponente regionale di AN - varia sensibilmente da regione a regione ed è ovvio che con uno stipendio nominalmente identico si viva in modo molto diverso a Milano piuttosto che a Treviso o ad Aci Reale.    Se effettivamente a Milano con uno stipendio di 1.000 Euro al mese si fa fatica a tirare a fine mese, in altre città invece si vive più che dignitosamente potendosi permettere extra impensabili per lo stesso dipendente pubblico in Lombardia.

Negare questo significa negare l'evidenza.  Differenziare le retribuzioni sulla base del costo reale della vita, dunque, non sarebbe solo utile ai conti pubblici ma anche e soprattutto a ristabilire equità e giustizia.  

Gabbie salariali regionali quindi - conclude Silvia Ferretto - da attuarsi negli anni a venire, adeguando  progressivamente le retribuzioni in modo da allinearle le une alle altre in tutta la Nazione, riconoscendo indennità superiori ai cittadini che vivono in aree "più care" affinché chi risiede nella nostra regione, sicuramente tra le più costose, non debba più essere ingiustamente penalizzato.     In quest'ottica l'auspicio è che in futuro di queste differenze si tenga conto anche nei contratti nazionali di categoria, prevedendo delle differenziazioni su base regionale.

Milano, 24 luglio 2003