Il Consiglio Regionale della Lombardia,
RILEVATO CHE
· Nelle diverse regioni italiane il costo della vita non solo non è identico ma varia sensibilmente da una regione all’altra;
· Pur a parità di reddito nominale, un diverso costo della vita differenzia in modo ingiustificato il potere d’acquisto reale dei cittadini lavoratori delle diverse aree;
· Dai dati diffusi periodicamente dagli istituti di statistica nazionale la Lombardia risulta essere fra le regioni con il costo della vita più alto in Italia;
RITENUTO CHE
· Retribuzioni uguali in aree in cui il costo della vita è differente siano indice di ingiustizia ingiustificata;
· Un differenziale salariale che tenga conto della produttività e del potere d’acquisto reale sul territorio ristabilirebbe maggiore equità e giustizia;
· Debbano essere riconosciute indennità superiori a coloro che vivono in aree dove il costo della vita è superiore
CONSIDERATO CHE
Sulla base delle indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, anche il viceministro dell’economia Mario Baldassarri ha auspicato che anche in Italia vengano introdotte gabbie salariali regionali;
INVITA LA GIUNTA REGIONALE A
· Adoperarsi affinché nella determinazione degli stipendi pubblici si tenga adeguatamente conto del costo della vita in Lombardia;
INVITA IL GOVERNO ED IL PARLAMENTO
A differenziare le retribuzioni su base regionale tenendo conto del fatto che in Lombardia il costo della vita è fra i più elevati in Italia;
Milano, 4 maggio 2005
Silvia Ferretto Clementi