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ANNI DI VIOLENZE CONTRO LA CITTA’
YA BASTA!
Presentata oggi da Silvia Ferretto Clementi - Presidente del Circolo “Italia Sicura per la Tutela di Abele” - una rassegna stampa degli ultimi vent’anni di violenze perpetrate dai “leoncavallini” contro le forze dell’ordine, gli esponenti politici, i sindacati e in generale contro Milano, i suoi cittadini e le loro proprietà.
Il curriculum vitae del Centro Sociale Leoncavallo – esordisce Silvia Ferretto - è pieno di violenze, illegalità, sopraffazione ed intolleranza e questo dossier è stato realizzato proprio per informare quanti hanno scordato o non hanno mai conosciuto questa realtà nei suoi risvolti più crudi. Un dossier per rinfrescare la memoria a coloro che, a differenza di tanti militanti di destra, non portano i segni delle lezioni di democrazia” sulla propria pelle.
Un dossier per far riflettere tutti quelli che ancora oggi sostengono che i cosiddetti “ragazzi del Leoncavallo” hanno diritto ad avere in questa città spazi sociali da autogestire contenti, chiedono persino il sostegno delle istituzioni.
Non si può continuare ad essere silenti ed acquiescenti nei confronti di persone che, con il pretesto della politica, danno sfogo ai propri peggiori istinti, aggredendo e insultando chiunque gli capiti a tiro e danneggiando gravemente beni pubblici e privati. Persone che manifestano per la pace a livello internazionale e fomentano la guerriglia “in casa”.
Le istituzioni – continua il consigliere regionale di AN - come ho proposto in un progetto di legge presentato nel 2000 e ancora in attesa di essere discusso, devono sostenere solo ed esclusivamente le comunità giovanili non violente, che agiscono nella legalità mentre nessun accordo, sostegno o agevolazione deve essere concesso a coloro che non condannano fermamente e pubblicamente ogni forma di violenza o disubbidienza alle leggi dello Stato.
Il Leoncavallo, che ha per anni goduto di protezione e sostegni di ogni tipo, ha fino ad oggi potuto calpestare impunemente leggi e diritti, ma non solo. Coloro che tirano le fila sono veri e propri imprenditori politici dell’intolleranza che, attraverso una vera e propria holding, hanno fatto di questo centro sociale un grande business: 250.000 presenze all’anno per concerti e altre attività che assicurano lauti incassi, del tutto esentasse “ovviamente”.
Date queste premesse dunque,
ritengo che alle richieste dei leoncavallini, delle loro madri e padrini la
risposta non possa che essere: “ya basta” – la legge è e deve essere uguale
per tutti. Invito – conclude Silvia Ferretto - Milly e Massimo
Moratti a garantire essi stessi per il LeonKa con una bella e cospicua
fidejussione. Se andasse male potranno tutt’al più vendere qualche barile
del petrolio di famiglia, senza che il loro budget familiare ne
risenta.
Milano, 06
giugno 2003