EMERGENZA CASA

PRIORITA' A CHI PER ANNI HA PAGATO LE TASSE  

All'indomani della richiesta del Consiglio Comunale di Milano di prevedere un maggior numero di anni di residenza nella città lombarda per poter accedere ai bandi ALER, Ferretto raccoglie la raccomandazione e rilancia: al più presto in discussione la mia proposta di legge  

Ieri in Consiglio Comunale a Milano è stato sottoscritto un documento in cui si chiede alla Regione, impegnata nella riforma della legge sulle Aler, di inserire, fra i requisiti di accesso al bando, il vincolo di almeno 4 anni di residenza a Milano.

Silvia Ferretto - Presidente della Commissione Cultura della Regione - accoglie con entusiasmo la proposta e rilancia chiedendo che il criterio di priorità basato sulla residenza venga esteso a tutti i cittadini lombardi.

Nell'aprile scorso - esordisce il consigliere regionale di AN - ho presentato un progetto di legge che prevede che per poter accedere al bando di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica si risieda in Lombardia da almeno 10 anni e si abbia lavorato versando contributi.

E' impensabile ed inaccettabile che cittadini che per anni hanno pagato le tasse vengano penalizzati rispetto a coloro che, appena arrivati in Italia, non hanno contribuito in alcun modo a finanziare la realizzazione di alloggi pubblici.

Nel progetto, inoltre, oltre a quanto sopra, è previsto anche l'innalzamento del limite reddituale per l'accesso ai bandi a 19.000 Euro, l'esclusione dai bandi di coloro che abbiano occupato abusivamente alloggi residenziali, abbiano commesso reati o siano entrati in Italia illegalmente.

Mi sono sempre impegnata contro l'intolleranza e il razzismo - conclude Silvia Ferretto. Per prima, all'interno del partito, quando ancora era MSI, e prima di Fiuggi, ho promosso una mozione congressuale per condannare fermamente e inequivocabilmente ogni forma di razzismo.     La xenofobia si alimenta non solo con l'ignoranza ma anche e soprattutto con l'ingiustizia e i criteri per l'assegnazione degli alloggi sono profondamente ingiusti e rischiano di  alimentare rancore, odio e intolleranza.

Spero che la mia proposta venga approvata quanto prima e per questo ho già invitato l'Ufficio di Presidenza e le Commissioni affinché venga calendarizzata e discussa al più presto. 

Milano, 28 febbraio 2003