Subject: targhe alterne Subject: Lo smog a Milano Subject: Targhe alterne Subject: Targhe alterne
faccio seguito all'email a
proposito della trasmissione di Telelombardia di ieri sera.
Ero stato invitato anch'io ma
ho preferito declinare l'invito sia per impegni precedenti sia per la mia
forte perplessità in merito alla possibilità di discutere razionalmente
in tv a proposito di un tema spesso affrontato sul filo dell'emotività e
a proposito del quale il buon senso non è sempre d'aiuto. Le
allego alcuni miei interventi a proposito del tema in oggetto apparsi sul
Sole negli scorsi mesi. Nel
caso decidesse di pubblicarli sul suo sito, oltre il riferimento al
giornale, La pregherei di inserire il mio indirizzo di posta elettronica francesco.ramella@libero.it.
Accenno
qui brevemente a due punti specifici:
1) Chi emette le polveri
sottili?
2) La contrapposizione fra
interventi occasionali e quelli "strutturali"
1)
Chi emette le polveri sottili?
Il dato fornito da Monguzzi
(auto = 78%), non so se per ignoranza o malafede, è errato.
Ha scritto Monguzzi,
citando come fonte l'ARPA, che le auto sono responsabili del
78% delle polveri. Questi sono i dati dell'ARPA (vedi i grafici sotto):
a) il 77,2% del PM10 è
dovuto al traffico stradale.
b) di quel 77,2% del
traffico stradale, solo il 31,7% è attribuibile alle auto (9,4% auto a
benzina pre Euro + 9,3% auto benzina Euro + 13% auto diesel).
c) dunque, la quota di PM10
attribuibile alle auto è il 77,2*0,317 = 24,5%
Se fermiamo metà delle
auto avremo una riduzione delle emissioni dell'ordine del 12%.
Bisogna peraltro tenere
in considerazione che nelle stime dell'ARPA non si tiene conto del
fatto che esiste una componente di polveri "naturale"; se
anche a Milano spegnessimo tutti i riscaldamenti, fermassimo tutte le
auto e chiudessimo tutte le industrie, avremo ancora una
concentrazione di PM10 pari a circa 15 microgrammi/m3 ossia circa un
terzo della media annua (45 microgrammi/m3).
I dati forniti dall'ARPA
sono valori medi sull'intero anno: la componente del riscaldamento è
però presente per meno di sei mesi all'anno e quindi la sua quota nel
periodo invernale è circa doppia rispetto alla media annua; la quota del
traffico nel periodo invernale è quindi inferiore al 77,2%.
Dati forniti dalla ARPA
Toscana per la città di Firenze (il cui parco veicolare è simile
a quello di Milano) ed altri dati relativi alle aree
metropolitane inglesi, ricavati con sistemi a mio avviso migliori
di quelli utilizzati dall'ARPA, peraltro attestano che la quota
di emissioni attribuibile a tutte le auto oscilla fra il 5 ed il 10%
del totale.
Ultimo - non originale
- ma fondamentale elemento è il fatto che il provvedimento delle
targhe alterne mette sullo stesso piano, del tutto irrazionalmente,
tutti i veicoli: un'auto diesel a norma EURO IV emette polveri in
misura 15 volte inferiore a quelle emesse da un'auto
immatricolata a metà degli anni '80.
2) Le misure "strutturali" Si afferma che per risolvere il problema dell'inquinamento siano necessari interventi strutturali. Leggi: nuove metropolitane. Ma ciò non risponde al vero. Immaginiamo che a Milano si costruiscano altre tre o quattro linee di metropolitana. Il numero di persone che a questo punto lascerebbero la loro auto a casa sarebbero certamente inferiore (io ritengo largamente inferiore) di quello che si è registrato in questi giorni. In altre parole, in questi giorni abbiamo verificato quello che accadrebbe con tre o quattro linee di metropolitane in più. Se il provvedimento è stato quasi inutile dobbiamo logicamente concludere che i, costosissimi, interventi infrastrutturali lo sarebbero altrettanto. La soluzione - più per ridurre la congestione che non per combattere l'inquinamento atmosferico che è un problema del passato ormai quasi del tutto risolto - è quella di a) far pagare l'utilizzo delle strade (road pricing) in funzione della zona e dell'orario (proprio come negli alberghi si paga di più quanto più sono in centro e si paga di più ad Agosto ed a Natale che non a febbraio o giugno); b) realizzare nuove infrastrutture stradali sotterranee finanziate non con nuove tasse (e quindi senza dover aspettare i soldi da Roma) ma con i pedaggi pagati dagli utenti. Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti, nella speranza che si possa fare finalmente un po' di luce su un dibattito che a me sembra "lunare". Cordiali saluti, Francesco Ramella (ingegnere dei trasporti e commentatore de il Sole 24 Ore) Subject:
Date: Thu, 6 Feb 2003 09:53:21 +0100
Gentile Signora,
ieri sera, nelle pause pubblicitarie di un film, ho assistito ad alcuni momenti della trasmissione
di TL sullo smog. Disturbo Lei perché ha fornito l'indirizzo del Suo sito, ma ritenga queste mie
poche righe rivolte a tutti i presenti.
Ho visto un cartello che attribuiva alle auto il 78 per cento dell'inquinamento.
E' una balla megagalattica: intanto perché non si può parlare di "auto", ma di traffico
(l'inquinamento da auto è attorno al 10/11 per cento, ma se si considerano le catalitiche si
avvicina allo zero); in secondo luogo perché quello dovuto al riscaldamento (complimenti per la
Sua proposta di legge sulle caldaie) è molto più alto di quanto (mi pare 18%) segnalato nel
cartello.
Ho sentito uno pneumologo (sic!) e un Verde parlare di 200 morti all'anno di smog. Non è vero.
Le chiedo, gentile Signora, se ha mai conosciuto una persona uscita di casa al mattino e non
rientrata alla sera perché uccisa dall'inquinamento atmosferico. Se c'è un aumento di tumori
alle vie respiratorie, le cause sicuramente sono da ricercarsi nel lungo periodo. Chi ne muore
oggi paga le conseguenze di esposizioni subìte 20 o 30 anni fa. Lo stesso discorso vale per
l'aumento di altre patologie alle vie respiratorie. Ma la pericolosità o meno dell'aria che
respiriamo si misura correttamente con un altro parametro, quello delle aspettative di vita.
Parametro che a Milano è in crescita. Dove sta tutta questa emergenza terroristica?
E' ovvio che lo smog va sempre più ridotto, ma non è vero che stiamo peggio di ieri.
Anzi, i miglioramenti sono veloci e clamorosi. Anche l'idea delle auto a metano in Lombardia
è abbastanza peregrina. Con gli scarichi Euro 4, obbligatori in tutta la Ue dal 2006, le auto
usciranno praticamente del tutto dal problema inquinamento.
Sul "Sole" di lunedì scorso abbiamo pubblicato molti dati ufficiali che smentiscono gran parte
delle cose dette ieri sera. Il nostro esperto è stato invitato da TL, ma abita in Piemonte e non
si è potuto spostare. Me ne dispiace moltissimo.
Scusi per lo sfogo e grazie per l'attenzione che ha voluto prestarmi. cordiali saluti
Pier Michele Girola
capo redattore del Sole-24 Ore.
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