Subject: targhe alterne
Date: Tue, 11 Feb 2003 18:25:35 +0100

Condivido in pieno le Sue idea per cercare di ridurre l'inquinamento a Milano.
Nel frattempo, smettiamo con questa farsa che sono le targhe alterne, che serve a niente. Come da Lei detto, concentriamoci ,per una cosa, su impianti di riscaldamento adequate e magari anche autobus con un combustibile corretto. Io uso la macchina per necessità. Lavoro fuori Milano, in un luogo non servito dai treni o altro mezzo di trasporto. Faccio 150km al giorno per quadagnare da vivere, non per divertimento, per quanto mi puo piacere il mio lavoro.Come
me ci sono miglia e miglia di persone. Già faccio orari molto prolungate per il tipo di lavoro che svolgo. Che devo un giorni si e uno no aggiungere altre ore per lasciare la città prima delle 8 non mi va! Se servisse a qualcosa lo farei volontieri, ma non serve a nulla. Inoltre, essere presa in giro
da chi promuove queste iniziative SAPENDO che serve a nulla, offende e disgusta.
Auguri per le Sue iniziative

Subject: Lo smog a Milano
Date: Sun, 9 Feb 2003 13:24:44 +0100

Gentile Signora,
seguo spesso le Sue iniziative e me ne congratulo. A proposito della pagina di domenica su Libero desidero portare un contributo di informazione sullo smog di Milano. Mi risulta che molti amministratori di condomini e relative società di servizi di riscaldamento abbiano più a cuore le loro tasche che la salute dei cittadini. E' chiaro che certi tipi di contratto incentivano i gestori a consumare più combustibile essendo la loro remunerazione proporzionata alla quantità di gasolio utilizzato.   Morale: in certi condomini a riscaldamento centralizzato la temperatura nei singoli appartamenti non è mai inferiore a 25-26 gradi: è così che, grazie a finestre perennemente aperte, da una parte riscaldiamo il mondo, dall'altra lo inquiniamo. La pregherei di tenere presente questa osservazione e di far studiare alle autorità competenti un sistema di
>controlli a tappeto.
Grazie. 

Subject: Targhe alterne
Date: Thu, 6 Feb 2003 23:55:58 +0100

Ho seguito in televisione la trasmissione trasmessa ieri sera da Telelombardia. Sono libera professionista, commercialista e revisore dei conti, per la mia attivita' mi devo recare presso le aziende la maggior parte delle quali sono ubicate nell'hinterland milanese NON servite da mezzi pubblici. Venerdi' scorso mi sono recata c/o un comando di vigilanza e non ho ottenuto alcun
>permesso di poter circolare liberamente. Come potro' fare se il provvedimento delle targhe alterne verra' mantenuto? Dovro' lavorare un giorno si e uno no? la pregherei di rendere noto queste situazioni lavorative che esistono e non solo per me.
Grazie

Subject: Targhe alterne
Date: Wed, 5 Feb 2003 23:26:18 +0100

Gentile Sig.ra Ferretto,

faccio seguito all'email a proposito della trasmissione di Telelombardia di ieri sera.
Ero stato invitato anch'io ma ho preferito declinare l'invito sia per impegni precedenti sia per la mia forte perplessità in merito alla possibilità di discutere razionalmente in tv a proposito di un tema spesso affrontato sul filo dell'emotività e a proposito del quale il buon senso non è sempre d'aiuto.  Le allego alcuni miei interventi a proposito del tema in oggetto apparsi sul Sole negli scorsi mesi.  Nel caso decidesse di pubblicarli sul suo sito, oltre il riferimento al giornale, La pregherei di inserire il mio indirizzo di posta elettronica francesco.ramella@libero.it.
 Accenno qui brevemente a due punti specifici:
1) Chi emette le polveri sottili?
2) La contrapposizione fra interventi occasionali e quelli "strutturali"
 1) Chi emette le polveri sottili?
Il dato fornito da Monguzzi (auto = 78%), non so se per ignoranza o malafede, è errato.
Ha scritto Monguzzi, citando come fonte l'ARPA, che le auto sono responsabili del 78% delle polveri. Questi sono i dati dell'ARPA (vedi i grafici sotto):
a) il 77,2% del PM10 è dovuto al traffico stradale.
b) di quel 77,2% del traffico stradale, solo il 31,7% è attribuibile alle auto (9,4% auto a benzina pre Euro + 9,3% auto benzina Euro + 13% auto diesel).
c) dunque, la quota di PM10 attribuibile alle auto è il 77,2*0,317 = 24,5%
Se fermiamo metà delle auto avremo una riduzione delle emissioni dell'ordine del 12%.
Bisogna peraltro tenere in considerazione che nelle stime dell'ARPA non si tiene conto del fatto che esiste una componente di polveri "naturale"; se anche a Milano spegnessimo tutti i riscaldamenti, fermassimo tutte le auto e chiudessimo tutte le industrie, avremo ancora una concentrazione di PM10 pari a circa 15 microgrammi/m3 ossia circa un terzo della media annua (45 microgrammi/m3).
I dati forniti dall'ARPA sono valori medi sull'intero anno: la componente del riscaldamento è però presente per meno di sei mesi all'anno e quindi la sua quota nel periodo invernale è circa doppia rispetto alla media annua; la quota del traffico nel periodo invernale è quindi inferiore al 77,2%.
Dati forniti dalla ARPA Toscana per la città di Firenze (il cui parco veicolare è simile a quello di Milano) ed altri dati relativi alle aree metropolitane inglesi, ricavati con sistemi a mio avviso migliori di quelli utilizzati dall'ARPA, peraltro attestano che la quota di emissioni attribuibile a tutte le auto oscilla fra il 5 ed il 10% del totale.
Ultimo - non originale - ma fondamentale elemento è il fatto che il provvedimento delle targhe alterne mette sullo stesso piano, del tutto irrazionalmente, tutti i veicoli: un'auto diesel a norma EURO IV emette polveri in misura 15 volte inferiore a quelle emesse da un'auto immatricolata a metà degli anni '80.
2) Le misure "strutturali"
Si afferma che per risolvere il problema dell'inquinamento siano necessari interventi strutturali. Leggi: nuove metropolitane. Ma ciò non risponde al vero.
Immaginiamo che a Milano si costruiscano altre tre o quattro linee di metropolitana. Il numero 
di persone che a questo punto lascerebbero la loro auto a casa sarebbero certamente inferiore (io ritengo largamente inferiore) di quello che si è registrato in questi giorni. In altre parole, in questi giorni abbiamo verificato quello che accadrebbe con tre o quattro linee di metropolitane
in più. Se il provvedimento è stato quasi inutile dobbiamo logicamente concludere che i, costosissimi, interventi infrastrutturali lo sarebbero altrettanto. 
La soluzione - più per ridurre la congestione che non per combattere l'inquinamento atmosferico che è un problema del passato ormai quasi del tutto risolto - è quella di a) far pagare l'utilizzo delle strade (road pricing) in funzione della zona e dell'orario (proprio come negli alberghi si paga di più quanto più sono in centro e si paga di più ad Agosto ed a Natale che non a febbraio
o giugno); b) realizzare nuove infrastrutture stradali sotterranee finanziate non con nuove tasse (e quindi senza dover aspettare i soldi da Roma) ma con i pedaggi pagati dagli utenti.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti, nella speranza che si possa fare finalmente 
un po' di luce su un dibattito che a me sembra "lunare".

Cordiali saluti,
Francesco Ramella  (ingegnere dei trasporti e commentatore de il Sole 24 Ore)
Subject:
Date: Thu, 6 Feb 2003 09:53:21 +0100
Gentile Signora,
ieri sera, nelle pause pubblicitarie di un film, ho assistito ad alcuni momenti della trasmissione
di TL sullo smog. Disturbo Lei perché ha fornito l'indirizzo del Suo sito, ma ritenga queste mie
poche righe rivolte a tutti i presenti.
Ho visto un cartello che attribuiva alle auto il 78 per cento dell'inquinamento. 
E' una balla megagalattica: intanto perché non si può parlare di "auto", ma di traffico 
(l'inquinamento da auto è attorno al 10/11 per cento, ma se si considerano le catalitiche si
avvicina allo zero); in secondo luogo perché quello dovuto al riscaldamento (complimenti per la
Sua proposta di legge sulle caldaie) è molto più alto di quanto (mi pare 18%) segnalato nel
cartello.
Ho sentito uno pneumologo (sic!) e un Verde parlare di 200 morti all'anno di smog. Non è vero.
Le chiedo, gentile Signora, se ha mai conosciuto una persona uscita di casa al mattino e non
rientrata alla sera perché uccisa dall'inquinamento atmosferico. Se c'è un aumento di tumori
alle vie respiratorie, le cause sicuramente sono da ricercarsi nel lungo periodo. Chi ne muore
oggi paga le conseguenze di esposizioni subìte 20 o 30 anni fa. Lo stesso discorso vale per 
l'aumento di altre patologie alle vie respiratorie. Ma la pericolosità o meno dell'aria che 
respiriamo si misura correttamente con un altro parametro, quello delle aspettative di vita.
Parametro che a Milano è in crescita. Dove sta tutta questa emergenza terroristica? 
E' ovvio che lo smog va sempre più ridotto, ma non è vero che stiamo peggio di ieri. 
Anzi, i miglioramenti sono veloci e clamorosi. Anche l'idea delle auto a metano in Lombardia
è abbastanza peregrina. Con gli scarichi Euro 4, obbligatori in tutta la Ue dal 2006, le auto 
usciranno praticamente del tutto dal problema inquinamento.

Sul "Sole" di lunedì scorso abbiamo pubblicato molti dati ufficiali che smentiscono gran parte
delle cose dette ieri sera. Il nostro esperto è stato invitato da TL, ma abita in Piemonte e non
si è potuto spostare. Me ne dispiace moltissimo.
Scusi per lo sfogo e grazie per l'attenzione che ha voluto prestarmi. cordiali saluti
Pier Michele Girola
capo redattore del Sole-24 Ore.