Tratto da "Il Nuovo" (www.ilnuovo.it) del 19 SETTEMBRE 2002, ORE 17.39
 
"Per aiutare l'Islam bisogna combatterlo"
Una scrittrice del Bangladesh, di religione musulmana, condanna l'Islam: "E' contro i diritti umani e considera le donne come oggetti. L'Occidente non deve accetarlo".

PARIGI -  "Sotto l'islam né la democrazia né i diritti dell'uomo, né quelli della donna, né la libertà d'espressione possono sopravvivere".

Parola di Taslima Nasreen, scrittrice del Bangladesh, di religione islamica, ma costretta all'esilio dal suo paese proprio per aver attaccato, col suo primo libro, Lajja, (La Vergogna), la mancanza di libertà del mondo islamico, soprattutto per le donne.

Mentre il mondo intero si interroga sulla necessità di applicare alle culture di fede islamica i principi di tolleranza e democrazia della tradizione occidentale, insomma, la critica, fortissima, al mondo mussulmano, arriva proprio dall'interno. "Ciò di cui i paesi islamici hanno più bisogno - spiega infatti la Nasreen - è l'introduzione della laicità, l'abolizione urgente delle leggi islamiche".

Il suo, insomma, che decide di affidare alle pagine del Nouvel Observateur, prestigioso settimanale d'Oltralpe, è un attacco durissimo, che non risparmia nemmeno i tentativi occidentali di comprendere e aiutare in modo "morbido" la cultura islamica: "Certi occidentali - scrive infatti la Nasreen - fanno l'apologia dell'Islam, gli esprimono la loro simpatia e  sostengono i fondamentalisti islamici in nome del liberalismo. Sono loro i veri nemici dei paesi islamici. Perché non c'è differenza tra islam e fondamentalismo islamico. I fondamentalisti non fanno altro che applicare l'Islam".

Una schiaffo, insomma, alla sensibilità occidentale. Soprattutto ora, alla vigilia di un attacco, quello all'Iraq, che molti rischiano di vivere come una vera e propria guerra di religione.  Dall'alto dell'ostracismo, che l'ha costretta ad abbandonare il proprio paese, Taslima Nasreen taglia corto: "Criticare l'Islam fa bene agli islamici - dice - bisogna farlo". E il messaggio rivolto all'Occidente è drastico e drammatico insieme: "Se volete davvero bene all'Islam, dovete combatterlo".