PROPOSTA DI LEGGE AL PARLAMENTO 003 - 04/05/2005
di iniziativa del Consigliere
Silvia Ferretto Clementi
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
PER IL DIRITTO AL VOTO DEI BAMBINI
RELAZIONE
Con questa proposta di legge al Parlamento si intende modificare l’art. 48 della Costituzione Italiana, estende il diritto di voto ad ogni cittadino italiano, senza distinzione di età, di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali. Il diritto al voto per i minori di anni 16 è esercitato dalla madre.
Come sottolineato dal Professor Luigi Campiglio (prorettore dell’Università Cattolica di Milano) e da Luigi Bobba (Presidente delle ACLI), promotori della proposta, infatti, sono circa 10 milioni i cittadini italiani, che pur rappresentando quasi un quinto della popolazione, non hanno diritto di voto perché minorenni.
Eppure si tratta di cittadini che hanno, a tutti gli effetti, un peso reale sulla vita economica e sociale della nostra Nazione, con i loro bisogni, i loro doveri e i loro diritti, sebbene questi siano fino al raggiungimento della maggiore età esercitati dai genitori.
Il voto è per i cittadini lo strumento principe attraverso il quale comunicare la propria approvazione o disapprovazione per ciò che l’amministrazione (sia essa locale o centrale) ha fatto o intende fare, eleggendo coloro che ritengono rappresentare meglio i loro interessi: il potere legittimo appartiene perciò a chi meglio rappresenta gli interessi della maggioranza degli elettori.
Attualmente la categoria sociale dei minorenni non è in alcun modo rappresentata, e per questo, i loro interessi risultano inevitabilmente poco considerati inficiando quella che dovrebbe essere una delle caratteristiche fondanti delle moderne democrazie.
Il principio di uguaglianza democratica di «una testa un voto», che sul piano economico diventa quello di «un interesse personale un voto», risulta disatteso. La soluzione più naturale consiste nel fornire una rappresentanza indiretta ai minori tramite i loro genitori: la proposta è che la madre sia delegata a rappresentare la voce politica dei propri figli. L'efficacia della proposta sta nel fatto di far leva non sulla buona volontà dei parlamentari, ma sulla forza dell' interesse politico dei partiti, che così sarebbero obbligati a far rientrare in una posizione elevata della loro agenda la quantità e qualità di attenzione che il Parlamento dedica ai minorenni e alle loro famiglie
In Germania, numerosi deputati del Bundestag appartenenti a entrambi gli schieramenti politici hanno fatto essenzialmente la stessa proposta, a riprova che un riequilibrio del Welfare a favore delle generazioni più giovani è problema non solo italiano, ma europeo.
Con tale modifica costituzionale, si ottiene il risultato di far coincidere gli interessi del rappresentante con quelli del rappresentato, creando una competizione in cui il politico che interpreti meglio gli interessi economici dei minori è anche quello che ha maggiori probabilità di vincere le elezioni.
MODIFICA DELL’ARTICOLO 48 della COSTITUZIONE ITALIANA
L’articolo 48 della Costituzione Italiana è così riscritto :
Sono elettori tutti i cittadini italiani, senza distinzione di età, di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.
Il suo esercizio è un dovere civico.
Il diritto al voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morali indicati dalla legge.
Il diritto al voto dei minori di 16 anni è esercitato dalla madre.