Al Signor Ministro
Al signor Ministro
Al Signor Presidente
LORO SEDI Oggetto:
Alimenti geneticamente manipolati - Soia Roundup
Ci si intende riferire, in particolare, al caso della soia venduta
sotto il nome commerciale di Soia Roudup Ready (SRR) dalla società
multinazionale Monsanto e la cui particolarità è quella di essere
resistente all'erbicida Roundup (prodotto dalla stessa Monsanto) usato in
agricoltura per eliminare le piante infestanti.
L'allarme causato nell'opinione pubblica dagli orientamenti così
assunti dall'industria chimica e dall'agricoltura induce a prendere nella
dovuta considerazione il tema della tutela della salute dei cittadini e
della salvaguardia dell'ambiente naturale di fronte agli esperimenti di
ingegneria genetica.
In particolare, per quanto riguarda i rischi alla salute le
valutazioni effettuate dalle società produttrici di tali prodotti risultano
inadeguate e carenti. Nello specifico i dati diffusi dalla Monsanto, basati
su test condotti per poche settimane su alcune specie animali, non sono in
grado di prevedere gli effetti a lungo termine della SRR sotto il profilo ad
esempio dell'aumento del rischio di allergie. Sintomatico, con riguardo ai danni
alla salute prodotti da alimenti transgenici, è stato il caso del mais
geneticamente manipolato dalla Ciba Geigy, in grado di determinare la
resistenza ad alcuni antibiotici e la cui coltivazione in Italia è stata
pertanto vietata dal Ministro della Sanità.
Quanto agli effetti sull'ambiente dell'uso su larga scala del
principio attivo dell'erbicida Roundup (glifosato) essi sono ugualmente
rilevanti. Recenti ricerche hanno infatti
accertato che, a seconda del tipo di suolo, il glifosato può rimanere
attivo ed essere trasferito alle piante anche molto tempo dopo la sua
applicazione. Non si può inoltre escludere che,
venendo impiegato contro le piante infestanti acquatiche, esso possa
raggiungere corsi d'acqua superficiali, rappresentando così un pericolo per
le falde acquifere. L'elevata tossicità del glifosato
ha già determinato la distruzione di habitat naturali venendo così ad
interferire sulla catena alimentare di numerose specie animali a causa
dell'estensione degli interventi, non facilmente circoscrivibili in caso di
irrorazione aerea.
Ciò premesso, ed in considerazione
delle crescenti preoccupazioni espresse dall'opinione pubblica e dai
consumatori, si invitano i soggetti in indirizzo, per quanto di rispettiva
competenza, a tenere nella dovuta considerazione il continuo emergere di
evidenze scientifiche che sollevano dubbi sulle conseguenze che gli alimenti
manipolati possono avere sulla salute umana e sull'ambiente ed in
particolare ad impegnarsi a: 1)
bloccare le domande di iscrizione al catalogo
nazionale delle varietà da coltivare di tutte le piante geneticamente
modificate; 2)
bloccare l'ingresso in Italia degli alimenti
geneticamente manipolati o, comunque, rendere più trasparenti le relative
procedure d'ingresso; 3)
rendere obbligatoria la diffusione di tutti i dati
forniti dalle case produttrici in merito al contenuto del prodotto, alla
sperimentazione delle colture, all'impatto e quindi ai rischi ambientali e
sanitari degli organismi transgenici; 4)
obbligare tutte le ditte produttrici a segnalare
chiaramente sulle etichette apposte sulle confezioni che si tratta di
prodotti geneticamente manipolati, così che i consumatori abbiano
conoscenza di ciò che acquistano e non siano viceversa ridotti ad
inconsapevoli cavie da laboratorio. Distinti saluti Silvia Ferretto Clementi |