Milano, 29 aprile 2002
   All’Assessore alla Sanità
Dott. CARLO BORSANI
SEDE

Nell’ambito di un auspicato processo di “umanizzazione” dei servizi sanitari e sulla base di un concetto moderno di sanità che prevede sempre più il ruolo attivo dei pazienti stessi nelle terapie, emerge, a mio parere, la necessità di fornire una risposta concreta ai bisogni dei cittadini ricoverati, favorendo la  personalizzazione dei rapporti e rispettando la libertà di scelta del cittadino stesso.

Promuovere una politica di umanizzazione all’interno delle strutture ospedaliere, considerato lo stato di disagio dei pazienti, solitamente già molto provati fisicamente, significa riconoscere e valorizzare il ruolo fondamentale del supporto relazionale, affettivo e psicologico della assistenza non sanitaria offerta da una persona affettivamente vicina al paziente.

Proprio nel rispetto della libera scelta del cittadino, menzionata peraltro anche tra gli obiettivi strategici del DPEFR 2001-2003, emerge la necessità di superare la disciplina attuale, spesso troppo rigida e limitativa, garantendo, ai degenti  la possibilità di usufruire 24 ore su 24 di una assistenza non sanitaria da parte di familiari, parenti, ma anche, a scelta del paziente, di persone care e/o di fiducia.

Le chiederei pertanto di adoperarsi affinché vengano diffuse, almeno a livello sperimentale, direttive a tutte le strutture ospedaliere presenti sul territorio lombardo volte alla valorizzazione dei principi di umanizzazione e alla tutela della libera scelta di assistenza non sanitaria da parte dei cittadini ricoverati.

Per opportuna conoscenza allego alla presente il Regolamento di accesso ai reparti dell’azienda ospedaliera Ospedale San Martino di Genova e cliniche universitarie convenzionale per l’assistenza non sanitaria aggiuntiva alla persona, di cui Le avevo già fatto menzione nella mia del 4 ottobre 2001.

In attesa di un cortese riscontro, invio cordiali saluti.

   (Silvia Clementi Ferretto)