Egregio
Signor ASSESSORE alle
Opere pubbliche, Politiche perla casa e Protezione civile
Il crollo dell’edificio scolastico in Molise, tragedia nella quale
molte persone, per lo più bambini, hanno perso la vita, riporta la nostra
attenzione sul tema, troppo spesso trascurato, della stabilità strutturale
degli edifici in generale e di quelli scolastici in particolare. Come
affermato dal Dott. Raja, responsabile della Protezione Civile della
Regione, la Lombardia non sembra essere a particolare rischio di gravi
scosse sismiche e possibili crolli potrebbero occorrere in seguito a
cedimenti strutturali degli edifici, determinati dalle cause più diverse
(dalle mancate manutenzioni delle strutture, ad errate politiche di
urbanizzazione, a terremoti per quanto di moderata entità – come quello
avvenuto oggi con epicentro nel comune d’Iseo (BS)).
Dato che ad oggi, come dichiarato dal Dott. Raja stesso, non risulta
essere stata effettuata alcuna analisi specifica della pericolosità degli
edifici scolastici lombardi e trattandosi di una questione di massima
importanza, ritengo indispensabile, al fine di svolgere una tempestiva e
doverosa opera di prevenzione, che vengano attivate al più presto
iniziative per la prevenzione del rischio di crolli negli edifici
scolastici, analogamente a quanto la Sua Direzione generale con la
collaborazione del Politecnico di Milano sta già facendo per la prevenzione
del rischio di crolli nei fabbricati residenziali. La
distribuzione alle scuole di una "Scheda di autovalutazione" da
compilare e restituire a cura delle stesse, agevolerebbe e velocizzerebbe
l’acquisizione di informazioni, consentendo di individuare con maggiore
celerità le situazioni potenzialmente più precarie ed effettuare così
indagini più approfondite ed eventuali interventi dapprima sugli edifici
maggiormente a rischio.
Per prevenire ed evitare tragedie però non basta fare indagini
conoscitive ed intervenire sulle strutture.
Oltre ai problemi di stabilità strutturale propria infatti, gli
edifici scolastici possono trovarsi in situazioni a rischio a causa della
loro collocazione territoriale, perché vicini a particolari impianti o
in zone a rischio idrogeologico per esempio. Per
questo è dunque necessario imparare a gestire eventuali situazioni di
emergenza. Faccio riferimento, in particolare ai piani di evacuazione,
che tutte le scuole sarebbero tenute a predisporre effettuando regolarmente
periodiche esercitazioni, ma che troppo spesso vengono sottovalutati e per
questo dimenticati.
Per tutto quanto sopra riterrei utile ricevere una Sua informativa,
con dati il più possibile dettagliati, in merito a: -
scuole che hanno
definito i piani di evacuazione; -
edifici scolastici in
prossimità di impianti classificati a rischio, secondo la direttiva Seveso
2; -
edifici scolastici
situati in zone a rischio idrogeologico. Chiedo
infine che la In
attesa di riscontro, porgo distinti saluti.
(Silvia Ferretto Clementi) |