6270   Milano, 24 gennaio 2002

   Al Presidente del Consiglio Regionale
   Dott. Attilio FONTANA

   SEDE

   

Oggetto: Divieto di fumo nei locali della pubblica amministrazione e tutela della salute.

La legge persegue scopi di tutela della salute pubblica, la Costituzione all art. 32 sancisce che la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività.

Il fumo di sigaretta, com’è noto dai dati riportati dalla letteratura scientifica mondiale, è causa di una molteplicità di patologie, tra le quali il tumore polmonare.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte richiamato l’attenzione su quella che è stata definita la “nuova epidemia”. 

Varie norme nazionali ed europee sono dirette alla tutela della salute dai rischi connessi all’esposizione passiva al fumo e vietano per questo motivo espressamente il fumo nei locali pubblici (Legge 11 novembre 1975, n. 584 “Divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblico”; Direttiva del Presidente del consiglio dei Ministri del 14 dicembre 1995 “Divieto di fumo in determinati locali della pubblica amministrazione o dei gestori di servizi pubblici”; Circolare del Ministero del Ministro Veronesi del 28/03/01).

A tale proposito la Delibera dell’Ufficio della Presidenza del Consiglio della Regione Lombardia n. 464 del 17/7/96 stabilisce chiaramente l’osservanza del divieto di fumo nei locali: protocollo, biblioteca, sala, caffetteria e bar, ascensori, nonché negli uffici e nelle sale riunioni.

Questi divieti non vengono purtroppo rispettati spesso a causa di una sottovalutazione dei rischi di fumo, occorre, perciò uno sforzo comune per porre rimedio ad un’abitudine che danneggia soprattutto chi passivamente la subisce.

Per i motivi sopra esposti La invito a prendere adeguati provvedimenti affinché vengano affissi i cartelli di divieto di fumo nei suddetti locali e, soprattutto, non si rivelino più comportamenti che disattendono i divieti sia all’interno del Consiglio che in Aula durante le sedute.

Cordiali saluti

   Silvia Ferretto Clementi