FERRETTO CLEMENTI Silvia - Relatore Con questa PDA si fissano gli indirizzi di carattere generale per l’edilizia scolastica. I punti principali sono che non saranno finanziati gli interventi che comportano la dismissione degli edifici scolastici, fatto salvo eventuali deroghe di situazioni di gravità e pericolosità; per i Comuni e Province sarà ritenuto elemento fondamentale la previsione dell’intervento nel piano delle opere pubbliche dell’ente richiedente, nonché il livello di programmazione e i possibili tempi di realizzazione dello stesso. Si terrà conto del principio della partecipazione della spesa da parte degli enti interessati, a parità di punteggio sarà data priorità ai Comuni montani. Gli interventi di edilizia scolastica sono raggruppati in tre aree tematiche così distinte; a) interventi volti alla razionalizzazione della rete scolastica, b), interventi volti alla conservazione del patrimonio esistente, sono ammissibili a finanziamenti interventi proposti da enti locali, limitatamente alle scuole dell’infanzia, altri enti pubblici e privati no profit, c) la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria diretta, l’adeguamento degli edifici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene ed eliminazione barriere architettoniche. Gli stanziamenti destinati a tali tipologie di interventi, ai sensi della legge 23 del ‘96, saranno comunque ripartiti preliminarmente assegnando una quota percentuale pari al 40% degli stessi a favore delle Province, per gli interventi degli edifici delle scuole secondarie di secondo grado di loro competenza, e la restante quota pari al 70% a favore dei Comuni, per gli interventi di edifici delle scuole dell’infanzia, elementari e secondarie di primo grado. La ripartizione tra le undici Province lombarde dovrà essere effettuata sulla base di indicatori riferiti alla popolazione scolastica e alla consistenza delle strutture: B1, ristrutturazione e manutenzione straordinaria, diretta ad adeguare l’edificio alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene, soprattutto eliminazione delle barriere architettoniche; B2, ampliamento e completamento degli edifici scolastici; C, realizzazione e completamento di palestre e impianti sportivi ad uso scolastico. Questa è la relazione sulla PDA. Su questa PDA è stato presentato un ordine del giorno a firma di numerosi componenti della stessa Commissione - di maggioranza e di opposizione, che prende spunto dall’esiguità di trasferimenti statali per quanto riguarda l’edilizia scolastica e soprattutto da un’indagine svolta dal Ministero dell’istruzione, da dove si evince chiaramente che 1222 edifici scolastici regionali che hanno risposto all’indagine sui 5176, ben 113 scuole non hanno ancora predisposto un piano di evacuazione. Ben 667 scuole non sono state esaminate né dall’ASL, né dai Vigili del Fuoco, e delle 555 visitate dalle ASL o dai Vigili del Fuoco in ben 324 casi sono stati redatti verbali prescrittivi. Ben 739 scuole non sono ancora in possesso di certificato di agibilità statica, 750 scuole non sono ancora in possesso di un certificato di agibilità igienico-sanitaria; 830 scuole non hanno ancora i certificati prevenzione incendi, 326 scuole non hanno ancora le scale di sicurezza, 135 non hanno le porte antipanico, 364 non hanno ancora gli impianti elettrici a norma e 799 scuole esistono ancora barriere architettoniche. Voglio anche ricordare che in base a una legge nazionale, la 23 del ‘96, doveva essere istituita a livello nazionale un’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, che però non è mai stata realizzata. Con questo ordine del giorno noi chiediamo alla Giunta regionale di stanziare ulteriori contributi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici regionali, così da contribuire a ridurre l’enorme divario tra il fabbisogno stimato e i contributi fino ad ora assegnati. Chiediamo anche di istituire un’anagrafe scolastica regionale dell’edilizia scolastica, e di farsi promotrice presso il Governo affinché trasferisca alla Regione Lombardia i contributi necessari all’esecuzione degli interventi per la messa a norma di tutti gli istituti scolastici regionali. Per far sì che la questione delle scuole sicure non resti legata solo e soltanto a un momento particolare, dovuto al crollo di una scuola elementare, per poi dimenticarsi della questione della sicurezza delle scuole. Per far sì soprattutto che a livello nazionale si stanzino dei contributi necessari e congrui per la Regione, perché è evidente che la Regione Lombardia senza i dovuti trasferimenti nazionali per quanto riguarda l’edilizia scolastica ben poco può fare per mettere a norma tutte quelle scuole che hanno ancora dei seri problemi di sicurezza a livello regionale. ............................ Alcune precisazioni. Credo che ci sia una differenza tra coloro che hanno letto la PDA e coloro che non solo non erano presenti in Commissione durante la relazione e la votazione, e certo avranno avuto altri impegni, ma certamente non sono a conoscenza, come il Consigliere Confalonieri, del contenuto della PDA. Se frequentasse di più la Commissione e, soprattutto, se leggesse meglio le PDA saprebbe bene... (Interruzione) No, mi faccia finire, perché quanto contenuto all’interno... (Interruzione) Consigliere Confalonieri, si rilassi. In generale, se coloro che la criticano avessero letto la PDA avrebbero visto che a pagina 4 e a pagina 5 ci sono i dati dai quali ho tratto l’ordine del giorno, pagina 4 e pagina 5, con il fabbisogno complessivo segnalato, quindi le necessità, e il finanziamento assegnato. Per quanto riguarda l’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica, anche questa è ampiamente contenuta all’interno di questa PDA, perché è un’esigenza importantissima e faccio presente che dal 1996, quando è stata fatta questa legge, l’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica non è ancora mai stata realizzata. Lo dico nell’ordine del giorno e lo si dice esattamente nella PDA. Quindi io condivido pienamente quanto scritto all’interno della PDA, tant’è che ho fatto la Relatrice, l’ho votata e ho chiesto alla Commissione di votarla, proprio perché tutto quello che io ho inserito in questo ordine del giorno è ampiamente tratto dalla PDA - tranne i dati forniti dal Ministero della pubblica istruzione sul problema delle scuole, entrando quindi nello specifico. Ma che ci sia un problema di fabbisogno è ampiamente documentato e la Consigliera Bisogni, della quale tutto si può dire tranne che non legga le delibere, l’ha ricordato e fatto presente, perché come ha detto esattamente il fabbisogno è quello scritto nella PDA. Faccio le correzioni che devono essere apportate nell’ordine del giorno modificando il “considerato”, la legge non è la 26 del ‘96, ma è la 23 del ‘96, “i Comuni inferiori ai 10 mila abitanti” fa riferimento alla legge 70 dell’80 e i dati sono dal ‘97 al 2002. Ringrazio la Consigliera Bisogni per la segnalazione, evidentemente è stato un errore di stampa, e chiedo pertanto la votazione di questo ordine del giorno e anche della PDA, che - ripeto - condivido pienamente perché manifesta la necessità di intervenire là dove la situazione è a rischio per quanto riguarda, ad esempio, le norme di sicurezza, per quanto riguarda le barriere architettoniche e quant’altro, tutti dati che l’Assessore Guglielmo ha ampiamente segnalato e descritto in questa PDA. |