Seduta del 01/6/99
Argomento.n.4 Ordine
del Giorno: PDL nn.. 334— 35O—356— 405— 409
unificati in “Disciplina della protezione popolazione e dei lavoratori
esposti a campi elettromagnetici, a radiofrequenze e microonde”
Consigliere FERRETTO
CLEMENTI:
In merito a questa legge bisogna tener presente che
questo Governo nazionale di sinistra ha
finora tutelato e continua a tutelare solo gli interessi dei gestori e non quelli dei cittadini,
ed il loro diritto, in primis, alla salute.
Questo governo vede la presenza di
alcuni Ministri Verdi ed è proprio uno di loro che ha firmato questo decreto.
Questo è il più bel regalo che questo Governo potesse fare agli
enti gestori, un regalo con il quale ha permesso loro di fare tutto
ciò che volevano.
Da quando è
entrato in vigore questo decreto infatti praticamente c'è stata una
proliferazione selvaggia di antenne su tutto il territorio nazionale.
Il decreto in questione, voluto dal Ministro Ronchi, non solo non ha
tutelato i cittadini, ma ha letteralmente scaricato la patata bollente
alle Regioni.
Si è limitato a fissare un limite di 6 volt metro senza
stabilire alcuna distanza minima dagli impianti che resta dunque pari a zero metri dalle scuole, zero metri dagli
ospedali, zero metri dalle abitazioni. E questo non solo nel decreto,
ma anche nella prossima legge quadro che è all’attenzione del
Parlamento. Distanze pari a zero.
Evidentemente gli enti gestori hanno un grande ascendente non solo nel
Governo, ma anche nelle principali associazioni ambientaliste.
E' facile capire perché alcuni
ambientalisti o esponenti dei Verdi si siano totalmente
scordati della questione elettrodotti.
E' bastato offrissero la presidenza al fondatore di Legambiente e
questa si è letteralmente tappata la bocca.
Se l’è tappata Legambiente così come le sinistre. Il prezzo? La poltrona
di presidenza all’Enel.
Credo che solo con
un Presidente di Legambiente, o ex di Legambiente poco importa, l’Enel
avrebbe potuto osare tanto in questo periodo.
Evidentemente la provenienza del suo presidente ha garantito la totale
acquiescenza da parte di tutte le forze ambientaliste.
Questa legge,
che verrà adesso approvata in Consiglio regionale, non è certo
sufficiente per tutelare i cittadini - non sono sufficienti i
controlli previsti né sono state inserite delle distanze minime - ma
certamente rappresenta qualcosa in più rispetto a quello che è stato
fatto a livello nazionale, ed è solo per questo che esprimerò un voto
favorevole.
Solo e soltanto perché si tratta di una legge più restrittiva di
quella voluta a livello nazionale.
Il mio auspicio è che il
Consiglio regionale e la Commissione sanità, quest'ultima da tempo
alle prese con il progetto di legge sugli elettrodotti, riescano a
portare questo progetto in aula, affinchè i cittadini possano essere realmente
tutelati.
Ritengo, infatti, e molti altri consiglieri hanno concordato, che sia necessario
che venga imposta per l'installazione delle antenne una distanza di
almeno 150 metri dalle abitazioni.
Ricordo che sebbene per gli elettrodotti della massima potenza, quelli
da 380 chilovolt, la legge nazionale preveda una distanza minima di 28
metri, nella maggior parte dei casi questa distanza non viene affatto
rispettata. Ancora peggio. Si continuano a costruire e lasciar
costruire case e scuole sotto gli elettrodotti o a potenziare
elettrodotti che passano sopra le abitazioni. E tutto questo
senza che nessuno alzi un dito, senza che nessuno denunci queste
pratiche e cerchi di porvi rimedio, soprattutto a livello nazionale.
Io mi auguro che
la regione Lombardia possa dare una risposta immediata anche su questo
argomento, inserendo nei piani regolatori dei Comuni i tracciati degli
elettrodotti.
Abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e abbiamo il dovere di
tenere prima di tutto in considerazione gli interessi dei cittadini,
l’interesse primario della salute, tutto il resto viene dopo.
Grazie.
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