INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO 


Seduta del 25/05/99 , Argomento n 4 al]
. Ordine del Giorno:
PDL nn
. 334—350—356—405-409 unificati in
Disciplina della protezione lavoratori e popolazione esposti a campi elettromagnetici, a radiofrequenze e microonde. Art. 4 più emend.

Consigliere FERRETTO CLEMENTI:

Dobbiamo ricordare quanto avviene a livello nazionale.
A livello nazionale sia il decreto Ronchi che la legge quadro che è in discussione in Parlamento prevedono una distanza pari a zero dalle abitazioni, una distanza pari a zero dagli ospedali, una distanza pari a zero dalle case di cura
.
Se è vero che la distanza è importante, come io credo sia, questa avrebbe dovuto essere inserita nel decreto legge e soprattutto nella legge quadro.  Di tutto questo invece non c’è assolutamente traccia.  Evidentemente a livello nazionale il Governo di sinistra non ritiene importante la questione delle distanze di conseguenza, neanche la necessità di tutela dei cittadini
.

In merito alle questioni dell’intensità del campo, la legge nazionale prevede un limite di 6 Volt metro, mentre nella nostra regione l’ultimo emendamento proposto dalla Giunta propone 4 Volt metro, un limite decisamente più restrittivo volto a tutelare maggiormente la salute dei cittadini.

Il decreto Ronchi ha di fatto permesso che sui tetti di tanti, troppi cittadini italiani venissero installate migliaia e migliaia di antenne in una situazione di totale anarchia e soprattutto senza la minima tutela.
Ma di fronte a questo non ho sentito muovere alcuna critica al decreto Ronchi.  Al contrario. Ho sentito numerose associazioni ed esponenti politici, che ora sbraitano a favore delle distanze, dire “Questo è un ottimo decreto, che tutela finalmente la salute dei cittadini”
.
Poi, in Lombardia, si fa una legge più restrittiva di quella Ronchi ed, inspiegabilmente, viene additata come una legge a favore dell’elettrosmog
.

Coloro che adesso criticano la legge regionale che hanno chiuso occhi e orecchie quanto avrebbero dovuto aprirli senza alzare un dito per si che nel decreto venissero inserite le distanze minime di sicurezza ed inserito il limite a 3 volt metro.
Sfido gli esponenti dell'opposizione, a dimostrarmi che in Parlamento un solo deputato o senatore dei Verdi, dei DS o di altri schieramenti di sinistra si sia alzato e abbia detto “Vogliamo che venga inserita una distanza minima di 150 metri, vogliamo che vengano inseriti limiti ai 3 Volt al metro" oppure semplicemente "Questo decreto non è sufficiente”
. Nessuno edè curioso rilevare che lo facciano qui in Regione Lombardia, dove invece, guarda caso, sono all’opposizione.

Io ritengo le distanze un fatto estremamente importante, forse anche perchè ho una profonda sfiducia nei controlli che vengono fatti in tutta Italia. Non c'è un sistema di controllo ambientale che garantisca sufficientemente la salute. La salute deve essere tutelata da tutti, da schieramenti di destra e di sinistra. Non si possono fare ragionamenti diversi a seconda che si sia al Governo o all’opposizione.

Io ritengo che stabilire delle distanze minime sia indispensabile proprio per l'assoluta inaffidabilità dei controlli. La questione delle distanze rappresenta lo strumento migliore di garanzia per i cittadini, proprio perché ognuno ha così la possibilità di verificare direttamente quello che avviene vicino a casa propria.
Anch'io ho proposto degli emendamenti, che ritengo giusti sia a livello nazionale che a livello regionale e riguardano appunto la definizione di distanze minime e limiti a 3 Volt al metro
.

Sono, dunque, favorevole all’emendamento dell’Assessore, che abbassa a 4 Volt metro l’intensità del campo elettrico mentre non condivido ovviamente, come non lo condividevo quand'è stato fatto dal Governo della sinistra, il fatto che praticamente ancora una volta non vengano stabilite distanze minime perchè utilizzare il termine “di norma” in una legge equivale e non dire quasi nulla.   Tanto vale dunque non mettere niente, perché tanto il “di norma” non viene mai rispettato.

Voterò dunque a favore dell’emendamento che riduce l’emendamento 86 e contro l’emendamento 87, che inserisce il “di norma” per le distanze. Grazie.

 

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