(Seduta straordinaria del 18/12/2009.
Comunicazione del Presidente della Giunta, ai sensi dell’articolo 62 del Regolamento generale, sulla vicenda dell’Assessore Pier Gianni Prosperini.)
Grazie Presidente. Io credo che sia importante non delegittimare la Magistratura e non credo si tratti di arresti ad orologeria. Detto questo, però una cosa fondamentale deve essere detta. Molti hanno dichiarato che Prosperini dovrà dimostrare la sua innocenza, ma la differenza tra uno Stato democratico e di diritto e una dittatura è, tra le altre cose, che in uno Stato democratico l’onere della prova spetta all’Accusa, e quindi alla Magistratura, e non certo all’Imputato come accade, appunto invece, in un regime di dittatura, dove l’onere della prova spetta sempre all’accusato. Credo che questa sia una distinzione netta, che tutti noi dobbiamo tenere presente, così deve essere tenuta presente la distinzione tra coloro che sono indagati e coloro che sono condannati, perché troppo spesso si confondono le due cose.
In Italia, purtroppo, non manca solo la certezza della pena, ma anche la certezza del diritto per le vittime, e in alcuni casi anche per gli accusati. I tempi lunghi della giustizia, infatti, sono insopportabili e vergognosi. È stato citato il caso dell’Assessore Bertani, alla quale hanno letteralmente distrutto la vita e che è riuscita a dimostrare la sua innocenza solo dopo nove anni di battaglie giudiziarie. E non c’è solo il caso Bertani. C’è il caso Tortora. C’è il caso di un parlamentare della Lega, l’On. Brigando, il quale, accusato, si è dimesso, salvo poi rivelarsi essere assolutamente innocente. Purtroppo, alla fine, nessuno paga per degli errori così clamorosi e spesso neanche per gli altri. Certo, accanto a questi casi di malagiustizia, è giusto ricordare che ci sono tanti altri che dopo essere stati imputati, sono stati poi anche condannati con sentenza definitiva; e tanti altri ancora che, dopo essere stati imputati e arrestati, hanno patteggiato, dimostrando così che non si trattava certo di una montatura da parte della Magistratura.
Io sulla vicenda di Prosperini sono anche un po’ a disagio perché, come tutti sapete, le campagne elettorali più dure sono quelle che si fanno all’interno e il suo avversario in campagna elettorale sono sempre stata io. Nelle sue campagne elettorali, Prosperini, non ha mai badato a spese e, contro di me, si è in tante circostanze servito di mezzi che non sono sempre stati dei migliori. Nei miei confronti ha spesso utilizzato, infatti, parole e insulti, non solo in privato, ma anche in pubblico e in televisione.
Comunque, detto questo, il mio codice cavalleresco, così come mi ha impedito di infierire ieri sull’Assessore La Russa, mi impedisce oggi di intervenire ulteriormente sulla vicenda di Prosperini.