(Seduta del 14/10/2008
Arg.
n. 4 – ODG – “Svolgimento di mozioni”. Ordine dei lavori)
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Vorrei dire
qualcosa sull’ordine dei lavori, Presidente. Credo che per la
discussione delle mozioni – visto anche quelle iscritte all’odierno
ordine del giorno, che sono di particolare importanza e delicatezza -
in alcuni casi sarebbe necessaria una maggiore elasticità. Credo che
anche se il Consiglio regionale durasse un’ora in più non sarebbe poi
questo gran problema.
Piuttosto mettiamo la
trattazione delle mozioni in coda ai nostri lavori, ma, su temi
fondamentali come quelli che affrontiamo con queste mozioni, non
strozziamo il dibattito in dieci minuti, anche perché, così, magari
qualcuno non riesce neanche ad intervenire.
Detto questo, chiedo o di
trattare le mozioni alla fine dei nostri lavori o di garantire un
minimo di elasticità.
Credo che nessuno abbia
intenzione di fare ostruzionismo né di tirarla troppo per le lunghe.
Si chiede soltanto di poter esprimere la propria opinione in Consiglio
regionale, visto che questa è una delle poche prerogative che, come
consiglieri, ci è rimasta.
Per questo faccio un
richiamo al Regolamento.
Presidente, non esiste alcuna riunione, per quanto autorevole e
importante, che possa modificare il Regolamento: il Regolamento
stabilisce tempi precisi. Non voglio cavillare sui tempi, ma non si
può nemmeno chiedere a un Consigliere di fare un intervento in un
minuto e a qualcun altro di non intervenire affatto perché non c’è più
tempo a disposizione.
Presidente, io credo che il
Consiglio regionale possa lavorare un’ora o due in più senza che
questo costituisca un problema.
(Seduta del 14/10/2008
Mozione n. 202, concernente “Costi della politica”.)
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Grazie
Presidente. Credo si tratti di un tema (n.d.r. i costi della politica)
molto importante.
Credo comunque anche che
per quanto riguarda i viaggi e i convegni sia importante distinguere,
perché se da un lato è vero che ci sono alcuni convegni, alcuni viaggi
o alcune manifestazioni delle quali potremmo realmente fare a meno, ce
ne sono anche altre alle quali magari non abbiamo nemmeno partecipato
e dove, invece, una delegazione della Regione Lombardia sarebbe stata
importante ed utile.
Vi faccio un esempio
proprio per distinguere.
Il Forum Europeo della
Sicurezza Urbana. Qui si incontrano i rappresentanti delle Regioni,
dei Comuni e delle Province di tutta Europa e ognuno porta la propria
esperienza attraverso iniziative che sono state poste in essere su
temi comuni, temi sui quali anche noi dobbiamo confrontarci, ogni
giorno. Ecco, per esempio, a questa importante manifestazione la
Regione Lombardia non c’era.
Io ho partecipato a questa
manifestazione, a mie spese. Ho raccolto molta documentazione e vi
invito a tenerla presente per la prossima volta.
Al contrario, poi,
partecipiamo ad iniziative delle quali potremmo decisamente fare a
meno.
Io, come è stato ricordato,
ho partecipato al Columbus Day, una manifestazione che credo possa
assolutamente fare a meno della delegazione della Regione Lombardia.
Sì, certo, è stato un momento di orgoglio anche per l’Italia ed è
stata una bella manifestazione, ma, onestamente, se facciamo un
rapporto costi – benefici il risultato è sicuramente sfavorevole alla
Regione Lombardia.
Sono contenta che l’Ufficio
di Presidenza abbia deciso di tagliare i costi, sfoltendo la
delegazione.
Un segnale importante
perché vi assicuro che vedere le delegazioni degli altri Comuni, delle
altre Province, con addirittura venti o trenta persone, è stata una
cosa veramente imbarazzante.
Credo dunque nella
necessità di rivedere la questione viaggi, in particolare quella
relativa al Columbus day.
Credo, infatti, che il
sostegno alle imprese e all’orgoglio nazionale potremmo portarlo
avanti in modo diverso e più utile, ad esempio attraverso una maggiore
attività di informazione a favore dei nostri imprenditori che troppo
spesso all’estero manca. Manca l’informazione e manca anche
l’assistenza. Di questo dovrebbero occuparsi i consolati ma la rete
consolare diplomatica lascia decisamente molto a desiderare.
(Seduta del 14/10/2008
Mozione n. 245, concernente l’invito al Parlamento ed
al Consiglio regionale ad approvare in tempi brevi leggi contro la
violenza e maltrattamento alle donne e ai minori.)
&O
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Grazie, Presidente. Questa
è una mozione importante che riguarda la violenza commessa sulle
donne.
Secondo recenti dati Istat,
la violenza fisica, psicologica e sessuale contro le donne è in
preoccupante aumento, anche in Lombardia; più di un terzo delle
vittime ha subito violenza più volte e il 34% delle donne ha subito
una qualsiasi forma di violenza almeno una volta nella vita.
Questo tema è
particolarmente delicato e deve essere affrontato anche e soprattutto
dal punto di vista di tutte quelle donne che, pur avendo subito
violenza, sotto qualsiasi forma, non sono nelle condizioni di poter
denunciare i propri aggressori. I motivi possono essere molteplici e
possono dipendere dalla situazioni particolari nelle quali si trovano.
Possono essere immigrate clandestine, tossicodipendenti oppure persone
che hanno commesso un gesto particolarmente disperato e, oltre a non
essere nelle condizioni di potersi difendere, sono anche ricattabili.
Io credo che si debba intervenire in loro aiuto, anche se in molti
casi questo è estremamente difficile perché manca persino la denuncia
– i dati Istat testimoniano che solo l’11% delle vittime la presenta.
Con questa mozione dunque si chiede di affrontare questo problema sia
in Parlamento, sia in Consiglio regionale.
Chiedo che venga fatta una
precisazione là dove dice “Le Commissioni regionali competenti a
iscrivere all’ordine del giorno”. L’invito sarebbe ad approvare, ma
questo resta ovviamente a discrezione della Commissione - quindi mi
limito solo a chiedere di porre all’ordine del giorno le proposte di
legge; ce ne sono alcune anche per quanto riguarda i minori e le
violenze che vengono perpetrate ai loro danni.
L’apporto della Consigliera
Valmaggi e quello della Consigliera Peroni sono importanti e
assolutamente opportuni. Io li condivido pienamente e do un parere
assolutamente favorevole. Sottolineo ancora l’importanza
dell’approvazione di questa mozione, anche per dare una risposta a
tutte quelle donne che non sono nelle condizioni di denunciare le
violenze subite. Ricordo, ancora una volta, che solo l’11% di chi
subisce violenza procede ad una denuncia! Un dato impressionante.
Sono troppe le donne, anche in Lombardia, che pur avendo subito
violenza, non sono nelle condizioni né di denunciare, né di chiedere
aiuto e questa mozione va a sostegno proprio di queste donne. Grazie.
(Seduta del 14/10/2008
Arg. n. 5 – ODG – Progetto di Legge n. 312:
“Valorizzazione del patrimonio culturale immateriale”. Art. 1 + emend.
1)
FERRETTO CLEMENTI Silvia
Grazie, Presidente. Ho
presentato un subemendamento, a mio avviso, importante là dove si
entra nel particolare.
Se l’emendamento
dell’Assessore Zanello si fosse limitato a ricordare la memoria degli
eventi storici significativi per la loro rilevanza spirituale, morale
e civile, sarebbe stato un conto, ma se si comincia ad entrare nello
specifico ricordando il carattere da una parte universale e dall’altro
locale e, guarda caso, si salta quello nazionale, questa dimenticanza
mi lascia un po’ perplessa.
Allora, o facciamo l’elenco
completo o non vedo perché si deve saltare il riferimento al carattere
nazionale.
L’Assessore Zanello dice
che “tutto ciò che riguarda la nazione è di competenza nazionale”.
Non è proprio così. Noi ci
occupiamo di tante cose che sono di interesse nazionale, e non solo ce
ne occupiamo, ce ne vogliamo anche occupare.
Faccio un esempio, se
trattando di cultura parliamo di iniziative per la valorizzazione di
eventi storici e luoghi a livello nazionale non è che diciamo “questo
è compito del Ministero e la Regione, siccome la cosa ha carattere
nazionale, non fa niente”.
Secondo la teoria
dell’assessore, noi ci occupiamo solo di ciò che ha carattere locale
oppure universale. Quello che ha carattere nazionale non ci riguarda.
C’è paura ad utilizzare
questo termine.
Io appartenevo e appartengo
ad una cultura dove non si ha paura nel definire, nel tutelare e nel
promuovere anche un’identità nazionale e spero su questo tema di poter
avere un po’ di seguito. Grazie.
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