Mozione numero
0240,
in
data 10 settembre
2008,
a
firma dei Consiglieri Bordoni, Saffioti, Zuffada, Valentini Puccitelli,
Ferretto Clementi, Monguzzi, Galli, Fatuzzo, Dalmasso, Agostinelli,
Zamponi, Quadrini, Porcari, Cipriano e Alboni, concernente FERRETTO CLEMENTI Silvia Grazie, Presidente. Ringrazio anch’io il Consigliere Bordoni per questa importante mozione, scritta anche molto bene. Ciò che vorrei sottolineare però è che oltre a ribadire l’importanza di un concetto così importante a livello internazionale, sulla pena di morte sarebbe molto opportuno fare una riflessione approfondita anche a carattere regionale e nazionale, perché i dati che emergono sono preoccupanti. Domenica c’era un articolo sul Corriere che riportava il risultato di una ricerca, seconda la quale in Italia un italiano su tre sarebbe a favore della pena di morte. Si tratta evidentemente di dato estremamente significativo, che dovrebbe farci riflettere e che forse è anche la conseguenza di una scarsa certezza della pena e di una insicurezza dilagante. Nella mozione si richiama – giustamente – Cesare Beccarla, quel Cesare Beccaria che sosteneva che il miglior deterrente non è tanto la crudeltà della pena ma la sua certezza. Quindi, forse, garantendo una reale certezza della pena, eviteremmo di trovarci di fronte a prese di posizione così preoccupanti, a livello di opinione pubblica nazionale ma anche qui in Consiglio Regionale o in Giunta, posizioni che credo non possano lasciarci indifferenti. Io ho iniziato a far politica nell’80, nel Movimento Sociale Italiano, e ricordo che una delle prime cose che ho fatto è stata quella di raccogliere firme a favore della pena di morte. Poi ovviamente c’è stata una evoluzione, e questa idea, che era profondamente sbagliata è stata superata all’interno del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi con una presa di posizione doverosa contro la pena di morte. Purtroppo questo non è avvenuto invece in Consiglio regionale, nel ’95 – permettetemi di fare un po’ di storia – visto che, allora, l’intero Gruppo regionale di Alleanza Nazionale, ad eccezione della sottoscritta, fece una proposta proprio a favore della pena di morte. Ricordo che fui l’unica, insieme all’Assessore Tremaglia, a criticare duramente questa presa di posizione del Gruppo. Per questo mi pongo una domanda, la cui risposta credo sia interessante anche per l’aula. È giusto ribadire a livello internazionale la nostra presa di posizione contro la pena di morte, ma vorrei sapere, visto che ben tre Assessori, tutti e tre quelli di Alleanza Nazionale, furono a suo tempo fra i proponenti della pena di morte, se c’è stato un superamento di questa posizione o se in Regione Lombardia ci sono tre Assessori ancora a favore della pena di morte. È certamente una mia curiosità ma credo che anche il Consiglio possa essere interessato nell’avere una risposta. È evidente che tutti possono sbagliare, tutti possono cambiare idea. Anch’io ho commesso degli errori, ma quando me ne sono accorta, ho rivisto la mia posizione. Certo è che conoscere come si pongono nei confronti della pena di morte i nostri assessori è un elemento fondamentale. Quindi la mia domanda è questa e vorrei avere una risposta, perché se credo che l’istinto e la rabbia siano assolutamente comprensibili, in alcuni casi, quando il crimine è particolarmente efferato, addirittura giustificabili, credo anche che la ragione debba poi sempre prevalere. E la ragione e il rispetto per la sacralità della vita, credo che non possano e non debbano mai assolutamente essere sopraffatti dalla rabbia o dall’impulsività. Presidente, io la invito a farsi dare questa risposta perché è inutile che dichiariamo al mondo e a tutti gli organismi internazionali di prendere posizione contro la pena di morte se poi in Consiglio regionale e in Giunta abbiamo tre esponenti a favore della pena di morte. Che qualcuno dia una risposta, sempre che abbia il coraggio delle proprie azioni.
|