Comunicazione della Giunta – ai sensi dell’articolo 51 del Regolamento interno del Consiglio – in merito alla vicenda della clinica Santa Rita di Milano. La parola alla Presidente Ferretto Clementi. FERRETTO CLEMENTI Silvia Grazie Presidente. Io sono stata tra quei Consiglieri che hanno votato la legge di riferimento nelle passate legislature. Ho votato con convinzione e rivoterei quella legge perchè non credo che il problema sia la legge. Anche se è ovviamente la legge può e deve essere migliorata, perché si può e sempre fare di più, il problema sta evidentemente in altro. Così come ritengo non sia giusto criminalizzare un’intera categoria - e spero che questo nessuno lo voglia fare – o, tanto meno, un sistema. Detto questo però bisogna essere determinati, soprattutto nei confronti di coloro che hanno approfittato della fiducia che è stata data loro dalla Regione, che hanno approfittato della legge regionale e che hanno speculato sulla salute dei cittadini. Qui infatti ci troviamo di fronte non solo a delle truffe, già gravi di per sé stesse, ma anche a dei fatti di criminalità sanitaria. È ovvio che chiunque è innocente fino a sentenza definitiva - questo dobbiamo sempre ricordarcelo e tenerlo presente – e che per stabilire la colpevolezza dei medici e il coinvolgimento delle cliniche dovranno essere appurati i fatti. Ma è anche ovvio che, quando certi fatti si verificano in modo così diffuso, soprattutto all’interno di una sala operatoria, dove non c’è solo il chirurgo ma ci sono più persone ad assistere agli interventi, la responsabilità non può essere solo del chirurgo. C’è anche una responsabilità solidale, molto più ampia. Quando e se saranno verificati i fatti, nei confronti di costoro bisognerà essere spietati. La cosa più giusta da fare, ovviamente, ci tengo a ribadisco ogni volta, a sentenza definitiva, sarebbe quella di far sì che persone di questo tipo non possano mai più mettere le mani su un paziente, per tutta la vita… perché io, come amministrazione regionale, ti do la fiducia ma quando tu sbagli e ti comporti da criminale mi devo regolare di conseguenza e decido che tu non possa più mettere mani a vita su un paziente. Così come ritengo che anche chi amministra o è titolare di una clinica è tenuto a sapere cosa avviene al suo interno - parliamo sempre di casi in cui il sistema non è un caso isolato ma è diffuso e si ripete – e che per questo operatori di questo tipo non devono più essere messi in condizioni di operare nel sistema sanitario, a vita. Certo, non tutto può essere fatto dalla Regione. Molti di questi provvedimenti, infatti, i più importanti, non spettano alla Regione perché non mi risulta che la Regione abbia la possibilità di radiare i medici dall’Ordine né tanto meno interdirli dai pubblici uffici, così come non mi risulta che ci sia anche la possibilità di intervenire in modo drastico e definitivo sulle cliniche. Questo forse dovrebbe essere maggiormente approfondito. Cosa può fare dunque la Regione? Non credo che ci possiamo ritenere tranquilli e soddisfatti, perché è evidente che si può e si deve sempre di più. Sono soddisfatta e ho appreso con soddisfazione la decisione della costituzione di Parte Civile immediata e tempestiva da parte della Regione Lombardia, e non a seguito di pressione dell’opposizione e ritengo giustissima l’immediata revoca dell’accreditamento. Queste sono cose che la Regione Lombardia poteva fare e sta facendo. Così come le denunce perché le denunce partite dalla Regione Lombardia sono veramente numerose. E qualcuno si è mai chiesto, contrariamente a quanto sosteneva il Consigliere Zamponi, perché da altre regioni non abbiamo notizie di casi così eclatanti e così diffusi? Forse perché nelle altre regioni c’è connivenza con la società civile e anche e soprattutto con le istituzioni tutte, a tutti i livelli, compresi gli organi di controllo, e non solo amministrativi, che evidentemente latitano. Allora io, da una parte, mi stupisco e mi indigno quando questioni di questo tipo escono ma non posso chiudere gli occhi e pensare che dalle altre parti non emerga nulla perché la situazione è rosea. Al contrario. sono molto più preoccupata di ciò che accade in altre aree della Nazione perché lì la situazione di connivenza e criminalità è talmente diffusa che evidentemente nessuno, non dico ha la possibilità di denunciare, ma non può permettersi di denunciare, e credo che anche questo sia una questione molto importante. E allora, noi come Regione Lombardia, cosa possiamo fare? Beh, innanzitutto, a mio avviso, intervenire sul sistema per procacciarsi quelli che spesso vengono definiti i clienti piuttosto che i pazienti. Sui metodi per trovare pazienti, o meglio clienti, spesso più che altro sistemi per aumentare il profitto, io credo che una verifica importante la si debba fare. Penso ad esempio al 118. Io vorrei capire e lo dico in quest’aula proprio perché, purtroppo, ho dovuto, mio malgrado, usufruire abbondantemente di questo servizio, vorrei capire perché nella maggior parte dei casi non esiste la possibilità di scegliere o le opzioni che vengono presentare ai pazienti sono sempre le stesse... una di queste è la Santa Rita. Chiederei dunque alla Giunta di verificare – e ho fatto questa richiesta anche in un’interrogazione che ho presentato – di verificare, almeno relativamente agli ultimi tre mesi, dove, in quale luogo della città, sono stati presi “in carico” i pazienti e dove sono stati portati perché da queste informazioni, secondo me, possiamo verificare e capire se esiste una specie di monopolio o privilegio da parte di alcune cliniche per poter avere più clienti o più pazienti. Questo è una cosa importante che a mio avviso la Regione Lombardia può fare, oltre i controlli che, come ha ricordato l’Assessore Bresciani, già si stanno facendo e che sono il doppio di quelli che vengono fatti a livello nazionale. Anche da questo ritengo, ed è stato comunicato, sono potute partire le denunce da parte dell’Amministrazione regionale. Spesso e volentieri infatti molte inchieste sono state aperte non perché è intervenuto qualcuno dall’esterno ma perché dall’interno della Regione Lombardia i controlli hanno funzionato e hanno fatto il loro dovere. E quindi se da una parte è evidente che possiamo sempre migliorare e dobbiamo migliorare, in alcune parti, la legge di riferimento, così come possiamo e dobbiamo anche migliorare i controlli, è altrettanto evidente che occorre far sì che tutti facciano la loro parte. Io sono assolutamente soddisfatta dell’azione che è stata intrapresa sia da parte dell’Assessore che dal Presidente della Regione, i quali hanno anticipato quelle che potevano essere giustamente le richieste dell’aula. Non hanno atteso nemmeno che l’aula le suggerisse per intraprenderle immediatamente.
La revoca e la costituzione
di Parte Civile sono interventi importanti e doverosi e spero e mi
auguro che si prosegua in questa direzione, intervenendo in modo
determinato e senza alcuna acquiescenza nei confronti dei responsabili
perché, e lo ripeto, è giusto e bene dare fiducia e non criminalizzare
un intero settore, non criminalizzare i privati, ma una volta che sono
state accertate, con sentenza definitiva, tutte le responsabilità non
si dovrà avere nessuna pietà e questo perché, finalmente, almeno in
questo campo, venga applicata, ciò che in Italia non succede mai, la
certezza della pena. Grazie. |