Seduta del 18/3/2008
In merito alla grave questione del Tibet
Su questo argomento condivido anch’io la necessità di votare un documento di presa di posizione netta del Consiglio regionale che auspicherei fosse firmato da tutti i Gruppi consiliari, in modo da farne un’azione condivisa e trasversale da presentare anche all’ambasciata cinese. Parecchi anni fa, mi ricordo, abbiamo utilizzato le luci del Pirellone per realizzare una scritta e mandare un messaggio. Credo che sarebbe opportuno utilizzare questa possibilità anche in questa occasione, per lanciare un messaggio di solidarietà al popolo tibetano.
Arg. n. 4 – ODG – PDL n. 298: “Interventi normativi per l’attuazione della programmazione regionale e di modifica e integrazione di disposizioni legislative – Collegato ordinamentale 2008”, d’iniziativa della Giunta regionale”. Emend. 7 all’art. 2)
Concordo pienamente con l’emendamento n. 7 che è stato presentato. Non l’ho sottoscritto solo perché non mi è stata data la possibilità di sottoscriverlo, ma evidentemente ne condivido pienamente lo spirito, anche perché ricalca e riproduce esattamente quanto io stessa avevo già proposto nel regolamento di assegnazione degli alloggi e che è già stato approvato. La Regione Lombardia, infatti, è una delle poche regioni, se non la sola, che ha sancito un principio così importante e cioè che coloro che hanno occupato abusivamente un alloggio devono essere penalizzati rispetto a coloro che invece hanno sempre rispettato la legge. La necessità di effettuare un distinguo è evidente, perché le persone che hanno bisogno sono tante e non possiamo non tenere conto del fatto che alcune di queste, pur avendo un bisogno estremo, scelgono di rispettare la legge, mentre altre, invece, se ne approfittano e occupano alloggi pubblici. Credo che questo sia un principio sacrosanto. Nel regolamento di assegnazione degli alloggi avevo proposto, per chi occupa abusivamente alloggi pubblici, un periodo di esclusione dai bandi di dieci anni. Alla fine ci siamo accordati sui cinque, ma, come si suol dire “meglio cinque che niente”. Allora avevo anche cercato di far passare un altro principio: quello che non si dovesse far distinzione tra occupazione di alloggio pubblico e occupazione di alloggio privato, perché, a mio modo di vedere, occupare un alloggio privato non è meno grave che occupare un alloggio pubblico e se la penalizzazione ci deve essere, ritengo ci debba essere per entrambe, perché in entrambi i casi si tratta di un reato ed in entrambi i casi si tratta di una sopraffazione dei diritti altrui. Detto questo, condivido pienamente il contenuto di questo articolo che voterò. Il mio auspicio è che il principio della penalizzazione di coloro che violano la legge rispetto a coloro che invece la rispettano venga esteso e applicato anche in tanti altri settori. Nel settore delle occupazioni ricordo, anche se non credo ce ne sia bisogno, che ci troviamo di fronte ad una vera e propria industria. Ci sono i professionisti dell’occupazione. Non è una questione di singoli casi ma di vero e proprio racket che gestisce tutto il sistema.
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