“Documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2007-2009, d’iniziativa della Giunta regionale”
Illustro brevemente i miei emendamenti al documento di programmazione economico-finanziari regionale per il prossimo triennio. Il primo emendamento in ordine di votazione è l’emendamento 02, con il quale si chiede, dopo le parole “nell’attuazione del federalismo fiscale”, di aggiungere le parole “nel rispetto dell’interesse nazionale”. Credo che questo sia un punto molto importante. Ci tengo a sottolineare che l’interesse nazionale ovviamente non è assolutamente in contrasto con il federalismo: difendere e parlare di interesse nazionale significa difendere e tutelare ad esempio gli imprenditori della Lombardia ed i lavoratori della Lombardia dalla concorrenza sleale dei Paesi dell’est. Ritengo che difendere e tutelare l’interesse nazionale significhi agire e puntare a realizzare seriamente quelle infrastrutture che mancano. Credo che difendere l’interesse nazionale voglia dire fare sistema in Europa e anche nella comunità internazionale. Non si tratta assolutamente di una visione statalista. La nostra non è una visione in base alla quale tutto deve essere nello Stato e niente al di fuori dello Stato. Vogliamo uno Stato autorevole e non autoritario, che sappia rispettare e proteggere gli individui e le persone. Un altro emendamento, secondo me molto importante, che è di forma ma soprattutto di sostanza, riguarda la sostituzione della parola “paese” con la parola “Nazione”. Ovviamente la modifica riguarda le parole “intero paese”, da sostituire con le parole “intera nazione”. Parlare di Nazione non significa assolutamente riproporre quella che é stata l’esasperazione nazionalista, che tanti errori e tanti orrori ha provocato nella storia e nel passato. Parlare di Nazione non significa fare riferimento ad una forma di esclusione, di separazione, di inimicizia, ma ad un sentimento. Significa difendere un sentimento di appartenenza, di identità, di condivisione, di lingua, di storia, di cultura e di tradizione. È memoria condivisa, è orgoglio, non arroganza. È volontà di includere, non di escludere. È rispetto anche per il sentimento nazionale degli altri Stati membri della comunità internazionale. È - come dicevo prima – prima di tutto rispetto. Credo che parlare di Nazione e non di paese, non sia solo una questione di forma ma anche e soprattutto di sostanza. Con l’emendamento 03 si chiede, invece, che dopo le parole “ai sensi di quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione” si aggiungano le parole “ed includa un chiaro riferimento alle radici e ai valori cristiani della Regione Lombardia”. Ritengo che anche questa sia un’aggiunta importante, che non vuole assolutamente compromettere o precludere quello che é il dialogo interreligioso, che deve essere incentivato ed è molto importante, ma non si può dimenticare che per promuoverlo è necessario che ci sia una precisa identità, che si basi sui nostri valori, sulle fondamenta di una identità comune. Per questo credo che questo sia giusto inserire questo emendamento nella proposta di risoluzione numero tre. Con gli altri emendamenti si chiede ancora una volta di inserire il riferimento all’interesse nazionale. L’emendamento nr. 06 chiede di inserire in aggiunta alle parole sussidarietà e semplificazione anche la trasparenza e su questo punto credo che sia inutile dilungarmi. Credo che l’importanza di aggiungere anche questa dicitura sia evidente. Ci sono infine altri due emendamenti. L’emendamento 07: laddove si impegna la Giunta, chiedo di inserire, accanto alla “tutela delle culture, delle tradizioni della Lombardia” anche la frase “a sostenere in tema di cultura il recupero dell’identità culturale e religiosa italiana ed europea, incentivando attraverso azioni di promozione la riscoperta - e qui faccio una modifica - del comune patrimonio umanistico, linguistico e culturale”. Quindi l’emendamento viene modificato togliendo “dalla nostra Nazione” e aggiungendo “patrimonio comune”. L’ultimo emendamento da me sottoscritto per concludere, l’emendamento 08, è forma ma anche sostanza. Chiedo infatti che si sostituisca la definizione “marketing territoriale” con le parole “promozione territoriale”; visto che stiamo parlando di valorizzazione del nostro patrimonio culturale e linguistico ritengo che potremmo iniziare con il farlo direttamente con i documenti che presentiamo in aula, utilizzando termini più “nostrani” e quindi invece di “marketing territoriale” “promozione territoriale”. Grazie.
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