CASA            

 

Seduta del 3/2/2004

Arg. n. 4 – ODG – Proposta di Regolamento n. 003:

“Criteri generali per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica
(art. 3, comma 41, lett. m) l.r. 1/2000)”.)

 

FERRETTO CLEMENTI Silvia

 

Non credo che, come sostenuto dalle opposizioni, questo Regolamento, che sarà approvato tra poco dalla maggioranza, possa essere definito una manovra elettorale.

Ritengo, al contrario, che con questo Regolamento stiamo semplicemente mantenendo fede alle promesse elettorali e mantenere fede a quello che abbiamo scritto e detto nel momento in cui ci siamo presentati agli elettori e siamo stati eletti è cosa ben diversa; è quindi un preciso dovere politico ma anche morale - prima di tutto morale - quello che abbiamo nei confronti di quei cittadini che ci hanno votato, perché è anche su questo che abbiamo chiesto il voto ed è anche su questo che i cittadini hanno votato noi ed hanno mandato voi all’opposizione. E questa è la differenza: noi manteniamo fede agli impegni presi, siamo dalla parte di coloro che sono sempre stati dimenticati, di coloro che hanno pagato le tasse, di coloro che non hanno violato la legge, di coloro che hanno rispettato la legge, sempre, anche nel momento del bisogno. Lo stato di bisogno, infatti, non riguarda solo coloro che occupano le case. In condizioni difficili ci sono migliaia di persone, di anziani, di giovani coppie che hanno estremo bisogno di una casa, persone che ciò nonostante rispettano la legge. E noi, Regione Lombardia, abbiamo il preciso dovere di tener conto prima di tutto delle persone che rispettano la legge, perché se si parla di senso civico, il senso civico e il rispetto delle istituzioni viene anche dal rispetto della legalità.  Proprio su questo abbiamo voluto basare questo Regolamento e non su atteggiamenti e proposte, come quelle che vengono da partiti della Sinistra, con i quali si vuole premiare l’illegalità - vedi ad esempio la proposta  di sanatoria degli abusivi: un vero e proprio schiaffo a quei cittadini onesti che, pur nella difficoltà, hanno scelto di rispettare la legge.

Questo è dunque un Regolamento che tiene fede agli impegni presi; un Regolamento che tutela i più deboli, i dimenticati, coloro che non hanno violato la legge, ma soprattutto - e questa è una cosa estremamente importante - è un Regolamento che NON fa alcun tipo di discriminazione. Qui non troverete - e vi sfido a trovarlo - un solo punto nel quale un cittadino straniero possa essere discriminato, qualunque sia la sua origine o la sua religione. Non c’è discriminazione. L'unica vera, forte discriminazione è tra coloro che rispettano la legge e coloro che non lo fanno, tra coloro che hanno seguito le regole e coloro che le hanno violate. E' questa la sola discriminazione che potete trovare in questo Regolamento.  Non ce ne sono altre (né di sesso, né di razza, né di appartenenza religiosa), perché non le avremmo accettate.

Spero che questo provvedimento possa essere approvato dall’aula, perché dalla Regione Lombardia possa partire un segnale diverso, di rispetto nei confronti dei più deboli e di coloro che la legge non l’hanno mai violata e vogliono continuare a non violarla.