Proposta di atto amministrativo n. 25 «Piano annuale di intervento ordinario per l’edilizia scolastica per l’anno 2000 formulato ai sensi dell’art. 3 della l.r. 6 giugno 1980, n. 70
‘Norme sugli interventi regionali per la realizzazione di opere di edilizia scolastica».


Con la presente proposta di atto amministrativo la Regione Lombardia interviene nel settore dell’edilizia scolastica, in concorrenza con un analogo intervento dello Stato, per interventi rivolti ai Comuni Lombardi con popolazione inferiore a 10 mila abitanti. Per i Comuni con  popolazione superiore a 10 mila abitanti, invece, interviene un’altra legge, la l.r. 23/96.

Il piano di riparto riguarda interventi ordinari per la promozione, la sperimentazione e la realizzazione di impianti per il contenimento del consumo energetico; per opere di adattamento e riadattamento di edifici scolastici per le scuole materne e per le scuole dell’obbligo; interventi ordinari di sperimentazione e innovazione progettuale e interventi straordinari per esigenze indifferibili a cui far fronte al verificarsi dell’emergenza.

La presente proposta prevede un finanziamento per complessivi 9 miliardi di lire, così ripartiti:

-     1 miliardo e 800 milioni per interventi straordinari per esigenze indifferibili e urgenti; parte di questa cifra pari a 720 milioni, è già stata assegnata nel maggio 2000.

-     altri 7 miliardi e 200 milioni sono stati stanziati per gli interventi ordinari previsti nell’allegato A, che è stato formulato secondo le indicazioni vincolanti espresse dalle Province e utilizzando criteri che prevedono priorità per opere e priorità per soggetti.

Le prime riguardano opere per l’adattamento degli spazi a seguito del piano di razionalizzazione, opere di prevenzione per il problema dell’amianto, degli impianti elettrici, del sistema antincendio, di carenze igienico-sanitarie ed eliminazione di barriere architettoniche.

Per quanto riguarda la priorità dei soggetti, a parità di condizioni, la precedenza è data agli Enti che non hanno avuto contributi con il piano del 1999.

In merito alla procedura per la presentazione della domanda, si fa presente che la documentazione richiesta è la seguente: delibera della Giunta comunale; relazione tecnica dei lavori; preventivo di spesa; scheda riassuntiva dei lavori; dichiarazione del Sindaco per le scuole comunali, o del Presidente degli enti gestori di scuola materna, da cui risulti che non è prevista la chiusura nei successivi due anni della scuola ubicata nell’edificio oggetto del contributo.

I contributi possono essere erogati esclusivamente ai Comuni che siano proprietari degli edifici o abbiano titolo per il loro godimento gratuito per un periodo ultraventennale e che abbiano una popolazione inferiore a 10 mila abitanti.

La certificazione antimafia è richiesta solo quando il valore complessivo dei lavori è superiore ai 300 milioni di lire.

L’importo massimo del contributo è di 60 milioni di lire.

Sono pervenute 1095 richieste ed è stato possibile accoglierne solo 165, di cui 129 dei Comuni e 36 di scuole materne autonome.

Questo dato evidenzia la grande necessità e il grande fabbisogno di opere di edilizia scolastica nella Regione Lombardia, fabbisogno che è stato stimato in 2.047 miliardi di lire.

È evidente dunque che serve una richiesta di un ulteriore trasferimento dallo Stato, perché i contributi che lo Stato annualmente versa alla Regione Lombardia sono del tutto insufficienti per affrontare la grave situazione in cui versano molti istituti e molte scuole.

Faccio presente che il trasferimento da parte del Ministero nel 1999 è stato di soli 38 miliardi di lire a fronte di un fabbisogno, ricordo, di 2.047 miliardi.

Chiedo l’approvazione di questo provvedimento.