Tratto da "Il Giornale" - 20 maggio 1996

LA RIBELLE
 

ORA BASTA COI PRIVILEGI DI CASTA

Chiedere la decurtazione dei vitalizi ai politici è una battaglia persa fin dall'inizio. "Al Pirellone non ci sarà mai nessuno che si alzerà in Aula per proporre una cosa del genere. Piuttosto il contrario, visto che i Gruppi consiliari stanno discutendo su un eventuale ritocco degli stipendi. Ovviamente verso l'alto". Silvia Ferretto Clementi, Consigliere di An all'interno del parlamentino lombardo, toglie il freno a mano ai suoi pensieri e li lascia andare controcorrente. Ma soprattutto contro i propri interessi, visto che la politica è il suo pane. "Guadagno bene" e ci mostra il cedolino da sette milioni e mezzo "puliti puliti" che il Pirellone le accredita ogni fine mese sul conto corrente, però sostiene di essere contro gli eccessi, "soprattutto quando si cerca di fare la bella vita con i soldi di chi ci ha votato". Un rifiuto categorico dei privilegi di casta che ha spinto la riccioluta Consigliere a cercare di sapere quanti soldi vengono effettivamente detratti ogni trenta giorni dai bilanci regionali e distribuiti tra chi si è seduto prima di lei tra i banchi del governo lombardo.

"Cifre esorbitanti, assurde - commenta - che aumentano di anno in anno e che ho fatto una fatica improba a mettere insieme". Due mesi esatti, ci informa, durante i quali non ha smesso un solo giorno di presentarsi negli uffici legali della Regione a sollecitare quella richiesta. Mostra quindi la nota di servizio che le venne allegata a quel blocchetto di fogli che documentavano milione dopo milione quanto desiderava conoscere; nonostante venga sottolineato che "la trasparenza è uno strumento di controllo democratico", in un passo si legge però che "l'eventuale diffusione dei dati acquisiti fa capo alla responsabilità civile e penale del Consigliere che ne fa richiesta". "Mi hanno consegnato tutto - commenta Ferretto - ma mi hanno fatto velatamente capire che dovevo poi rispondere personalmente dell'eventuale pubblicazione…".

La Ferretto non è comunque spaventata, promette invece di continuare la sua ennesima battaglia moralizzatrice (dopo quelle contro i cellulari gratuiti e i viaggi a spese della Regione) nel nome "di tutti i pensionati INPS che ricevono dallo Stato assegni da fame". E propone: "I Consiglieri si facciano la pensione integrativa per proprio conto". Possibilmente a proprie spese.