Pubblicato su "Il Giorno – 11/03/2000"

  RICONQUISTIAMO LA FIDUCIA
DEGLI ELETTORI
 

Le elezioni regionali del 16 aprile si avvicinano e purtroppo sono sempre di più gli elettori che sembrano poco propensi ad aderire all’appuntamento con le urne.

I partiti danno l’impressione, ma forse non è solo un impressione, di essere totalmente sordi al campanello d’allarme del malcontento popolare. Si ingegnano per conquistare i voti degli avversari ma non considerano i milioni di schede elettorali che non saranno inseriti nelle urne, o di quelle che verranno annullate o lasciate in bianco.

Secondo una ricerca effettuata dall’”Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione”, il 37% dei milanesi prova nei confronti della politica diffidenza, il 30,8% disgusto e il 30,7% rabbia.

Sono dati allarmanti dai quali si evince che la credibilità, la fiducia e la stima per la classe politica sono praticamente ridotte a zero o poco più.

Tutti i partiti dovrebbero fare una seria riflessione sulle cause di questo malcontento e analizzare i possibili rimedi.

Una delle cause principali di questa situazione è sicuramente la mancanza di lealtà che spesso caratterizza gli esponenti politici.
In campagna elettorale promettono mari e monti, ma una volta eletti si dimenticano tutto o quasi.

Basano la campagna elettorale sulla sfida con lo schieramento avversario e spesso alla prima ‘offerta’, non solo di poltrone, rinnegano tutto e cambiano partito e schieramento. Dicono di stare dalla parte dei cittadini, ma poi riescono ad essere efficienti solo nel garantirsi i privilegi. La situazione è talmente peggiorata e deteriorata che i cittadini, quando si rivolgono ai rappresentanti delle Istituzioni, spesso lo fanno offrendo il loro voto e quello degli amici per ottenere qualcosa in cambio. E’ un circolo vizioso che deve essere fermato quanto prima.

Non lasciamo che i cittadini si perdano nel labirinto della Pubblica Amministrazione e sbattano continuamente contro il muro della burocrazia e dell’incompetenza.

I rimedi, tutto sommato sono semplici.

Bisognerebbe far si che chi è eletto in un partito possa, nel rispetto della legge, cambiare idea o schieramento politico, ma questo deve essergli consentito solo dopo essersi dimesso dal mandato conferitogli dagli elettori. La fiducia può essere riconquistata solamente dando il buon esempio,rendendo conto di quello che si è fatto nel corso della legislatura, evitando di fare mille promesse, che nella maggior parte dei casi, spesso, restano tali.

Onestà, ragione morale e lotta alla corruzione devono essere i soli presupposti di chiunque si voglia occupare in modo attivo dell’interesse della collettività.

All’opportunismo di coloro che si impegnano solo per curare i propri interessi, bisogna opporre una trasversalità di uomini e donne che fanno politica e vogliono continuare a farla con le mani pulite e la coscienza a posto. A tal proposito bisogna ricordare che ci sono anche degli amministratori e dei parlamentari che hanno fatto e fanno politica per passione, per combattere le troppe ingiustizie e che non si rassegnano alla logica della convenienza.

Facciamo si che la rassegnazione non prenda il sopravvento né fra gli elettori né fra gli eletti.

 
      
                                                                   Silvia Ferretto Clementi