Pubblicato su "Il Giornale" del 10 gennaio 2000  

PIU' TUTELA E RISPETTO
PER GLI ANZIANI  

L’Italia, con i suoi 12 milioni d’anziani è una delle Nazioni più vecchie del mondo. Il tasso di natalità è il più basso d’Europa, 9,5 nati ogni 1000 abitanti rispetto ai 12,3 della Francia.

Con l’aumento della popolazione anziana sono aumentati anche i bisogni e la domanda di servizi sociali, sanitari, assistenziali ricreativi e culturali.

Il volontariato in questo settore svolge un ruolo di primaria importanza, infatti, nonostante il pullulare di convegni e proclami i nostri anziani e le loro famiglie sono troppo spesso lasciate sole.

La generosità di quanti dedicano il proprio tempo libero e le proprie energie a coloro che ne hanno più bisogno, non può far dimenticare la totale latitanza dello Stato. Un’assenza che non è solo nella mancanza di strutture, le poche case di riposo esistenti hanno rette che oscillano fra i due e i cinque milioni al mese, una spesa del tutto insostenibile per la maggior parte delle famiglie italiane.

L’assistenza all’anziano si trasforma troppo spesso in un business, una miniera d’oro tutt’altro che trasparente. 

E’ innegabile che il termine dell’età lavorativa generi talvolta, a torto, nelle persone uno stato d’inutilità, innescando situazioni di solitudine ed emarginazione. Non bisogna dimenticare però che gli anziani rappresentano una ricchezza culturale e sociale, un punto di riferimento per la famiglia e la Nazione. E’ quindi compito delle istituzioni garantire loro la possibilità di invecchiare con dignità, e rispetto, moltiplicando, oltre alle strutture d’accoglienza, anche l’offerta di servizi per continuare a coltivarsi fisicamente, intellettualmente e nella vita di relazione.

Il 1999 proclamato dall’ONU anno internazionale dell’anziano è finito ma, non perdiamo l’occasione, presentiamo una proposta di riforma Costituzionale, affinché sia solennemente sancito nella prima parte della Costituzione il diritto al rispetto e all’assistenza dell’anziano.

Sarà questo il primo passo per combattere quella concezione materialistica della vita che considera l’anziano come un peso da “parcheggiare” in qualche struttura perché d’intralcio alla produttività.

Aiutiamo le famiglie a mantenere i nonni all’interno del proprio nucleo con contributi e assistenza domiciliare.

Aboliamo le migliaia di pensioni d’oro, tagliamo gli sprechi e garantiamo agli anziani una maggiore autonomia finanziaria aumentando le loro pensioni minime attualmente talmente basse da non garantire il livello minimo di sussistenza.

Il Governo eviti di perseverare con la sua politica di lassismo e si decida ad affrontare con fermezza e determinazione il problema della criminalità che per molti anziani, e non solo, si sta trasformando in un incubo.

Chi ha un’età avanzata è maggiormente esposto al rischio di furti scippi e rapine, persino il prelievo al bancomat o la riscossione della pensione rappresentano un pericolo costante, e spesso insormontabile.

All’alba del terzo millennio facciamo un regalo ai nostri anziani, impegnamoci tutti, affinché sia garantito loro rispetto, riconoscenza, affetto e sicurezza.

Silvia Ferretto Clementi