Silvia Ferretto, consigliere
Regionale in Lombardia di AN, è componente dell'Assemblea
Nazionale e della segreteria regionale del partito. Laureata in
Scienze Politiche all'Università Statale di Milano con una tesi
sulle foibe (“Foibe, la storia sepolta di una tragedia
italiana”). Ha iniziato giovanissima la sua attività nel Fronte
della Gioventù. Dirigente Nazionale della destra universitaria.
Nel 1995 è stata eletta Consigliere Regionale (collegio di
Milano) per Alleanza Nazionale con 4.200 preferenze. E' stata
promotrice di diverse petizioni popolari: i) per il sequestro
dei beni ai politici corrotti e ai mafiosi; ii) contro il
fanatismo islamico; iii) contro la concessione dell'indulto; per
l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (eliminazione
del rimborso elettorale).
Da quanti anni fa politica?
Faccio politica da quando avevo 16
anni. Erano tempi difficili, ma anche ricchi di una tensione
ideale. E' proprio allora che è nato il mio desiderio
rivoluzionario di combattere le ingiustizie per creare un mondo
nuovo, più giusto, più bello. Un mondo dove potesse essere
l'interesse generale della comunità a prevalere, e non quello
particolare, del singolo o di una lobby. Un mondo che fosse
basato sul rispetto delle diversità e sulla valorizzazione dei
meriti.
Che ne è stato dei suoi sogni?
Purtroppo si sono scontrati con la
realtà. L'impatto non è stato indolore, ma lo spirito è rimasto
lo stesso... anche se sempre più spesso mi rendo conto che,
forse, la vera sfida non è cambiare il volto della politica -
come ho sempre scritto nei miei manifesti elettorali - ma di non
farsi cambiare dalla politica. Riuscire, cioè, a sentirsi a
posto con la propria coscienza facendo il proprio dovere e
restando con le mani pulite.
Di che cosa si è occupata
principalmente in questi anni in consiglio regionale?
Sono moltissimi i temi di cui mi
sono occupata. Nel mio sito www.ferretto.it è riportato un
resoconto dettagliato di tutto il mio operato che spazia un po'
in tutti i campi ma i più approfonditi restano forse la difesa
dell'ambiente e la tutela dei diritti dei cittadini.
La sua ultima battaglia, quella per
le dimissioni del direttore regionale lombardo di Trenitalia, è
terminata con un successo, si ritiene soddisfatta?
Sì molto, anche se credo rappresenti
in realtà solo il primo passo. Il servizio ferroviario, oltre ad
essere insicuro, è anche pessimo. E' su questi disservizi che ho
raccolto migliaia di firme tra i pendolari e presentato una
mozione in Consiglio Regionale firmata anche da tutti i gruppi.
Una trasversalità di consensi che mi ha consentito di
raggiungere il primo obiettivo: quello di sostituire il
responsabile regionale di Trenitalia.
Pochi giorni ha tenuto anche una
conferenza stampa sui costi della politica...
Sì, durante la conferenza ho
illustrato i risultati della petizione contro il finanziamento
pubblico ai partiti (n.d.r. contro il rimborso elettorale),
presentando le 20 mila firme raccolte in un lasso di tempo
brevissimo. Il finanziamento pubblico ai partiti, da anni
entrato in un circolo vizioso, è un pozzo senza fondo, che
contribuisce a far lievitare in modo esponenziale il costo della
politica. La corsa al rialzo della competizione deve
assolutamente essere bloccata e ridimensionata, eliminando gli
sprechi. Credo che andrebbero rese pubbliche - consultabili via
internet e pubblicizzate con inserzioni e spazi pubblicitari su
giornali, radio e tv - una serie di informazioni che ogni
cittadino dovrebbe avere il diritto di conoscere: presenze degli
eletti alle sedute e alle votazioni, proposte di legge,
interrogazioni, mozioni, ordini del giorno presentati e
interventi in aula. Tutto ciò consentirebbe ai governati, oltre
che di esercitare un controllo, anche di disporre delle
informazioni necessarie per valutare l'operato di chi li
rappresenta. Per l'elettore è fondamentale conoscere non solo
ciò che chi ricopre le cariche elettive vorrebbe fare, ma anche
e soprattutto ciò che fa concretamente e quanto tempo vi dedica.
L'assenteismo è una piaga che può essere combattuta attraverso
la trasparenza. Sempre in merito alla riduzione dei costi della
politica, ho anche depositato una proposta di legge con la quale
si chiede di ridurre del 30% le indennità dei parlamentari e dei
consiglieri regionali.
I suoi colleghi in consiglio come
l'hanno presa?
In questo campo la trasversalità è
assoluta. Esistono due categorie di persone: coloro che credono
nella Politica e cercano di rendersi utili, e coloro che pensano
solo a se stessi ed ai propri interessi.
I primi hanno ovviamente accolto
positivamente la mia proposta, gli altri, evidentemente, no.