La domanda di alloggi pubblici nei comuni lombardi è già da
tempo ben superiore alla disponibilità, e purtroppo anche in continua e
vertiginosa crescita soprattutto a causa dell’arrivo di migliaia di
cittadini extra-comunitari, tanto che il fabbisogno regionale di alloggi è
stato stimato per il prossimo triennio in circa 200.000 mila unità.
Centinaia di cittadini lombardi ogni anno vengono fortemente
penalizzati da criteri regionali di assegnazione degli alloggi pubblici
profondamente ingiusti ed iniqui. Trovo vergognoso che cittadini italiani
cha hanno versato contributi Gescal e pagato le tasse per anni, vengano
scavalcati da coloro che, appena arrivati nella nostra regione, non hanno in
alcun modo contribuito alla realizzazione di quegli alloggi di cui ottengono
l’assegnazione. Gli attuali criteri di assegnazione non tengono in minima
considerazione che i cittadini italiani residenti in Lombardia in quanto
tali, dovrebbero essere tutelati, perché l’appartenenza ad una Nazione
non può ridursi esclusivamente ad una mera appartenenza ad un regime
fiscale ma deve implicare un vincolo di solidarietà e di comunità che non
può certamente venir meno nel momento del bisogno. Sono troppi gli anziani,
le giovani coppie e in generale gli italiani bisognosi di un alloggio che
restano ogni anno esclusi dalle graduatorie dei comuni Proprio per cercare di rendere più equo il sistema di
partecipazione ai programmi di edilizia residenziale ho presentato alcune
proposte in Regione Lombardia che prevedono l’innalzamento a 19.000 euro
del limite di reddito previsto per l’ammissione al bando e
soprattutto una maggiorazione di punteggio per coloro che risiedono
in Lombardia da almeno 10 anni. Allo stesso tempo, data la scarsità delle risorse, ritengo
si debba premiare l’onestà e penalizzare duramente l’illegalità. Per
questo chiedo una maggiore intransigenza, escludendo dall’assegnazione chi
abbia commesso reati, abbia occupato abusivamente alloggi pubblici o privati
o sia mai entrato illegalmente in Italia. Spero inoltre che al più presto in Consiglio venga discussa
ed approvata un’altra mia proposta che ritengo molto importante, il
“contratto d’integrazione” per gli immigrati.
Ogni immigrato che entri in Italia dovrà firmarlo, impegnandosi così
formalmente ad accettare tutte le nostre leggi, senza deroga alcuna, neanche
per motivi religiosi. Solo chi avrà firmato il contratto avrà la
possibilità di partecipare ai bandi pubblici (e quindi anche a quelli per
l’assegnazione di alloggi pubblici). Sarebbe infatti assurdo che persone
che non rispettano la nostra Nazione, le nostre leggi e i nostri valori
potessero trarne degli ingiusti vantaggi.
Non si tratta di fare discriminazioni, ma al contrario di
tentare di ristabilire equità e giustizia. Sono convinta infatti che
fenomeni come la xenofobia e razzismo trovino alimento soprattutto
nell’ingiustizia e gli attuali
criteri di assegnazione degli alloggi sono così palesemente ingiusti che
rischiano di alimentare rancore, odio e intolleranza. Atteggiamenti
e sentimenti che dobbiamo assolutamente prevenire”. Silvia
Ferretto Clementi |