Il
fenomeno della criminalità sta assumendo dimensioni sempre più
preoccupanti e interessa ormai tanto i grandi quanto i piccoli centri
urbani. Furti,
scippi, rapine, delinquenti che penetrano indisturbati in appartamenti e
ville private o esercizi commerciali, ad ogni ora del giorno e della notte,
sono all’ordine del giorno e il quadro si fa ancora più preoccupante se
si pensa che il 95% dei reati resta impunito. Le
forze dell’ordine preposte a garantire la sicurezza ai cittadini fanno il
possibile con i mezzi e gli strumenti a loro disposizione, che purtroppo non
sono molti. Nella
situazione attuale il più delle volte rischiano di vedere il loro lavoro,
nel quale spesso rischiano la vita, vanificato a causa di una legislazione
carente e di un sistema giudiziario al collasso che non è in grado di
assicurare processi rapidi e fa si che i delinquenti vengano rimessi in
libertà già dopo poche ore dall’arresto e tornino a delinquere. Ai
criminali viene dunque assicurata la sicurezza dell’impunità e non della
pena, con il rischio che questo si riveli essere un incentivo. Come
se tutto ciò non bastasse, alcuni mesi fa Rifondazione Comunista ha
proposto in una conferenza stampa di istituire un difensore civico per i
carcerati. La
sconcertante proposta è evidentemente frutto della filosofia “sinistra”
di dedicarsi esclusivamente alla tutela dei diritti di coloro che i reati li
commettono e non pensare mai a coloro che i reati li subiscono o che si
adoperano per contrastarli. Personalmente
sono totalmente contraria a questa scellerata proposta, riterrei invece
molto più opportuno istituire un difensore civico per le forze di polizia,
che quotidianamente rischiano la vita nell’adempimento del proprio dovere. Un
difensore con il compito preciso di sanare quelle profonde ingiustizie che
quotidianamente vengono compiute nei confronti dei tutori dell’ordine Per
affrontare con determinazione la questione sicurezza è indispensabile agire
su più fronti, ponendo un freno all’immigrazione clandestina, assicurando
un efficace coordinamento delle forze dell’ordine ed una rapida riforma
della giustizia che garantisca certezza della pena, processi rapidi e
nessuno sconto sulla condanna, che deve essere espiata fino all’ultimo
giorno senza amnistie e con l’obbligo di svolgere lavori socialmente
utili. E’ importante che i cittadini possano tornare a sentirsi sicuri e che i delinquenti sappiano che non ci sarà più impunità. Sono convinta infatti che, nel momento in cui ai reati corrisponderanno processi giusti e rapidi e condanne certe e da scontare fino in fondo, potremo contare anche su un notevole effetto deterrente, senza il quale contrastare sul nascere la criminalità e garantire la sicurezza è impossibile. Milano,
21 gennaio 2002
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