NO
ALL’8 per mille AI MUSULMANI La
Costituzione Italiana garantisce la libertà di culto e di organizzazione di
tutte le confessioni religiose diverse dalla cattolica in
quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. Il
problema si pone quando in discussione non c’è la libertà di culto –
ovviamente indiscutibile - bensì quella di poter utilizzare la religione
per imporre le proprie leggi e le proprie consuetudini.
La
profonda commistione esistente tra regole religiose e leggi dello Stato è
pericolosa e lo è ancor di più quando la religione è fondamentalista e
prevede a tutt’oggi, come quella islamica, la guerra santa come strumento
di dominazione. L’istigazione
alla violenza presente in molti versetti del Corano trova la sua drammatica
ed attuale applicazione nella sharia, la legge islamica, che afferma dogmi e
principi in netto contrasto con la nostra Costituzione e con la Convenzione
dei Diritti dell’Uomo. Se
la nostra risposta all’11 settembre è la concessione dell’8 per mille
alle associazioni islamiche allora credo che si tratti non solo di una
follia ma anche di un segnale fortemente equivoco ed assolutamente prematuro
e pericoloso, almeno fino a quando non ci saranno sufficienti garanzie che, come
hanno dichiarato anche alcune associazioni islamiche, questi soldi non
rischino di andare a finanziare la jihad (guerra santa) così come le
mutilazioni sessuali eseguite
clandestinamente in Italia o la stampa di pubblicazioni di insulti e
bestemmie contro la religione cattolica ed il Santo Padre. La
nostra battaglia è contro l'intolleranza ed il fanatismo e non certo contro
una razza, un colore o una religione perché credo sia un nostro diritto
oltre che dovere difendere quei diritti civili, politici e religiosi che,
per quanto garantiti dalla Costituzione, rischiano di poter essere
calpestati impunemente. La petizione cui ho dato vita, alla quale hanno già
aderito migliaia di cittadini da tutta Italia (per informazioni è possibile
scrivere a silvia.ferretto@tiscalinet.it;
andare sul sito internet www.ferretto.it
o telefonare allo 02/67486219), si pone proprio questo obiettivo. In
Italia ognuno è libero di fare le scelte religiose e politiche che ritiene
più opportune con l’unico ed inderogabile obbligo del rispetto della
Costituzione e delle leggi Italiane. La legge islamica, dunque, in quanto in
netto contrasto con l’ordinamento giuridico italiano ed europeo, non potrà
mai essere applicata. Silvia
Ferretto Clementi |