Il Giorno – 10/11/1998  

NO ALL'IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO  

Cologno

La decisione di autorizzare la realizzazione di un impianto di compostaggio a Cologno Monzese non ha tenuto conto di alcuni elementi che ritengo invece siano di enorme importanza:

1)    la raccolta differenziata dell'umido, imposta per legge dal Ministro Verde Edo Ronchi, non tiene conto del fatto che il compost prodotto dai rifiuti umidi non interessa agli agricoltori.

2)  Secondo una relazione della Regione Lombardia sulla Raccolta differenziata del 1996, l'80% dei rifiuti raccolti separatamente dai cittadini nelle loro case è finito, dopo un sommario ed alquanto costoso trattamento, in discarica o in qualche inceneritore che, oltre agli inutili sacrifici dei cittadini ha bruciato anche decine di miliardi spesi inutilmente.

3)   I cittadini di Cologno Monzese e di Brugherio, a ragione si sono dichiarati fortemente contrari alla realizzazione di questo impianto. Il loro territorio è evidentemente già fortemente compromesso dalla presenza della discarica Falck di rifiuti tossico-nocivi, dalla presenza dell'inceneritore di Sesto San Giovanni a confine con il comune di Cologno, dai 5 elettrodotti che avvolgono l'intero territorio cittadino ed anche dall'impianto di cogenerazione della Sondel. Il mio non vuole però essere solo un intervento critico: per questo voglio ricordare alcune proposte da me sostenute in Consiglio regionale e come Presidente della Commissione Ambiente: il 50% dei rifiuti è costituito da imballaggi, molti dei quali decisamente inutili: bisognerebbe quindi ridurne fortemente la produzione; dovrebbero essere raccolti in modo differenziato solo i rifiuti che realmente possono essere riutilizzati; gli impianti di smaltimento dovrebbero essere realizzati ad almeno 1000 metri dalle abitazioni e a 10 Km l'uno dall'altro; i controlli dovrebbero essere capillari ed estremamente rigidi perché, se è ovvio che purtroppo da qualche parte bisogna smaltirli, è altrettanto vero che il diritto alla salute dei cittadini deve essere prioritario; infine, la necessità da parte della Pubblica Amministrazione di ottenere cospicue garanzie finanziarie da parte di coloro che realizzano gli impianti di smaltimento: anche per l'impianto di Cologno non mi risulta che esse siano state previste a tutela dei cittadini e della Pubblica Amministrazione.  

      Silvia Ferretto Clementi
     (Consigliere regionale e responsabile regionale di Alleanza Nazionale per l'ambiente)