SILVIA FERRETTO… L’INCUBO METROPOLITANO 01/03/2005 16:50 di Roberto Una visione da incubo si aggira per le strade di Milano! Il povero cittadino si sente spiato ovunque (per strada, in auto, in metropolitana) da manifesti, striscioni e spot sonori inneggianti alla signora in questione. Lei ti guarda sorniona, con un’espressione un po’ da cocorita ed un po’ da cuoca da trattoria popolare. La gran massa di capelli arricciati non danno al passante un’impressione aggressiva o con mordente. Probabilmente non era nemmeno l’effetto voluto dal creativo autore della pubblicità. Silvia (Silvy per gli amici) mira esplicitamente al pubblico femminile, a quelle donne che la mattina presto si riassettano il fard e la matita per gli occhi mentre si trovano sulla metro in piedi nell’ora di punta. Non vamp come la Santanché o la Moratti comunica con quelle donne un po’ pigre, quelle che temono ogni novità leggendo Novella 3000. Così l’abbiamo conosciuta tutti mentre ai mercatini ed alle fiere rionali raccoglieva le firme contro il pericolo islamico. La nostra Silvia deve possedere comunque un che di trasgressivo e satanico se è riuscita a far andare su tutte le furie quell’uomo mite e benevolo di La Russa. Un angelo dal cielo ha visto in tempo il pericolo corso da La Russa con una donna siffatta (forse di farsi mettere in pantofole davanti alla TV) ed è corso a frenare la mano e la lingua della Ferretto. Silvia Ferretto ha anche una risorsa nascosta ai più. Quell’aria da cuoca emiliana un po’ sorniona da pubblicità da Fratelli Rana (sì quello che sfida la campionessa di lasagne, che la tampina fino a quando lei dice con voce sexy, “Che buone”. E ti sfido io. Con i soldi che le danno mangerei sorridendo anche una castagna cruda col riccio”). La Silvia è una cuoca nata. Al circolo familiare Al Bersagliere me la immagino rossa in viso uscire alla cucina con un pentolone di buseca (trippe) alla parmigiana o di pasta al sugo: e discutere con i clienti del governo che fa tutto bene, riduce le tasse e ha sventato il pericolo rosso (in particolare l’immagine sconvolgente di Fassino capo del governo). E nel discutere con i camionisti in canotta diventa rossa in viso e si asciuga col grembiule il sudore della fronte. Io mi accontenterei che la sua scorta non parcheggiasse in terza fila bloccando il traffico nell’ora di punta. Giudichi il lettore le caratteristiche dei sogni (o meglio degli incubi) che perseguitano i milanesi da qualche settimana. Roberto F. |