RISPONDE ALLE POLEMICHE IL SETTIMANALE MLADINA (di Angela Virdo')
(ANSA) - LUBIANA, 10 FEB - ''Il gioco Fojbe e' un contributo di Mladina per la riconciliazione in Slovenia. Nelle cave carsiche cadono, indiscriminatamente, sia i partigiani, sia i domobranci (gli sloveni che si unirono alle truppe tedesche, ndr). Il gioco non ha niente a che vedere con il fascismo italiano della prima meta' del XX secolo e con gli eccidi illegali di italiani avvenuti dopo la guerra''. E' questa la reazione del settimanale sloveno Mladina firmata dal caporedattore Jani Sever alle polemiche suscitate dalla segnalazione del consigliere regionale di An della Lombardia Silvia Ferretto in Lombardia. Il gioco e' una sorta di Tetris, ma al posto dei mattoncini il giocatore puo' scegliere di buttare nella foiba partigiani, domobranci oppure tutti. Gli uni e gli altri, con una mitraglietta al fianco, sono ben distinguibili dalla divisa: verde con la bandiera slovena e la stella rossa quella dei partigiani, azzurra con la bandiera slovena per i domobranci. Le persone vengono buttate nella fossa con un calcio e si accumulano sino a riempirla. Un gioco macabro al quale hanno partecipato dall'agosto del 2000, quando e' nato il sito on line del settimanale, circa 55.000 persone. Il periodico fornisce anche una classifica: il 49% dei giocatori ha scelto di buttare i domobranci, oltre il 19%i partigiani e il 32% tutti quanti. Il gioco rifletteva anche il clima politico dell'estate del 2000, quando un esecutivo di centrodestra aveva sostituito il governo di Janez Drnovsek. Il premier era Andrej Bajuk, uno sloveno ritornato in patria dall'Argentina, che non ha mai nascosto le sue simpatie per i domobranci e l'ostilita' per tutto cio' che ricordava l'epoca di Tito. Il suo governo duro' solo sei mesi, nell'ottobre del 2000 fu sconfitto dalla coalizione di centro sinistra che riporto' al governo Drnovsek. Nella presentazione il settimanale sloveno si riferisce, infatti, alle elezioni imminenti. ''Offriamo ai lettori di Mladina un singolare attrezzo di fitness per un allenamento preelettorale'' dice il giornale. ''Mladina e' sempre stata eccessiva ed iconoclasta, ma non mi piace questo gioco, i morti meritano rispetto - ha dichiarato all'Ansa Jose Pierevec, uno storico italiano di origine slovena autore di numerosi testi sulla dissoluzione della ex Jugoslavia. ''Questo e' un modo poco elegante di esorcizzare e superare il passato facendosi beffe di tutto''. ha aggiunto. ''E' una provocazione contro tutte le retoriche ma non ha un segno politico preciso''. Secondo lo storico, la frase ''gloria ai caduti'' con la quale si chiude il gioco e' uno sbeffeggio alla prosopopea e alla retorica del vecchio regime di Tito. ''Quella era la frase che e'
stata ripetuta per 50 anni ad ogni occasione, ad ogni cerimonia. I
ragazzi di Mladina - ha concluso - hanno trovato un brutto modo per
cancellare cliche' che per loro non significano piu' niente. Comunque,
la vicenda drammatica delle foibe s' usata come strumento
politico per sviare l'attenzione della gente da ben altri problemi. E
queste polemiche - ha concluso - giungono in un momento decisamente
poco opportuno, mentre la Slovenia si accinge a entrare in Europa''
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