Gli omicidi di Rozzano hanno riportato alla ribalta la questione del degrado urbano e sociale delle periferie. In Francia, dove questo problema ha raggiunto livelli ancora peggiori di quelli italiani, il Governo ha approvato proprio poche settimane fa una "legge antighetto" che prevede la demolizione di migliaia di alloggi popolari fatiscenti in quartieri difficili, veri e propri ricettacoli di delinquenza. Come in Francia, anche da noi, ci sono zone in cui una scellerata
politica urbanistica ha portato nel tempo alla formazione di
agglomerati di edifici alienanti e fatiscenti che hanno trasformato
interi quartieri in veri e propri ghetti. Qui, troppo spesso,
emarginazione e difficoltà degenerano in delinquenza, vandalismo,
problemi di droga e criminalità, a totale scapito delle tante persone
oneste. Certo quella francese è una "soluzione" forte ma ha una sua
logica perché se è vero che un quartiere degradato non crea per forza
dei criminali, è evidente che favorisce il permanere e lo svilupparsi
dell'illegalità. Se dunque non fosse possibile demolire i ghetti anche
in Italia, che si impedisca almeno che se ne formino di nuovi,
imponendo veri e propri vincoli di vivibilità. Aumentando gli oneri di
urbanizzazione e destinandoli all'aumento di aree verdi, alla
creazione di spazi di aggregazione e di servizi. Certo non si tratta
solo di una questione urbanistica. E' fondamentale anche il rispetto
della legge e la certezza della pena.
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