"In pochi mesi –afferma la
Ferretto, presidente del Comitato Italia Sicura per la Tutela di Abele-
abbiamo raccolto 20.000 firme. Gli italiani sono fortemente preoccupati
per le conseguenze di un provvedimento che, se approvato, porterà al
rilascio di molte migliaia di detenuti. Le firme raccolte saranno
inviate nei prossimi giorni al Presidente della Repubblica e al
presidente del Senato".
Dai risultati di un’indagine Eures -ricorda poi l'esponente di An- ben
il 62% di chi commette reati è recidivo, a dimostrazione non solo
dell’inutilità ma anche e soprattutto della pericolosità di
provvedimenti come quello in votazione alla Camera. Se analizziamo poi
la durata media delle pene inflitte per i vari reati (solo 12 anni per
omicidio volontario, poco più di 8 per quello preterintenzionale, 2 soli
anni per la rapina e per l’ estorsione e solo pochi mesi per furti e
truffe) ci rendiamo conto di quanto
sia già di per sé grave la situazione, anche senza atti di clemenza".
"Se il problema è veramente il sovraffollamento delle carceri -conclude
poi la Ferretto- credo che l’indulto o provvedimenti analoghi
rappresentino palliativi che hanno decisamente più contro che pro. La
soluzione non può essere che quella di costruire nuove carceri oppure,
se i numeri che sono stati diffusi rappresentano la realtà ed
effettivamente più del 30% dei detenuti è extracomunitario, bisognerebbe
cercare di stipulare al più presto accordi bilaterali con i paesi di
provenienza di queste persone così da far scontare loro la pena nel
proprio Paese". |