REGIONI: LOMBARDIA;
CDL SMORZA MA PRONTA A VERIFICA
(ANSA) - MILANO, 24 GIU - Smorzano i toni An e Forza
Italia sulla bocciatura del progetto di legge a favore dei dialetti e sulla
richiesta da parte della Lega Nord, che ha lasciato l'aula del Consiglio
regionale, di una verifica nella maggioranza mentre l'opposizione parla di
un centrodestra sempre piu' diviso.
''Questa e' una legge non solo della Lega, ma di tutta la maggioranza -
puntualizza il capogruppo di An, Romano La Russa - e questa e' una sconfitta
di tutta la maggioranza. Non e' la prima volta che la Lega sale
sull'Aventino e non sara' l'ultima, ma ci siederemo a un tavolo e troveremo
una soluzione. La loro mi sembra francamente una reazione esagerata, ma se
vogliono una verifica la verifica diventa urgentissima''.
La Russa getta acqua sul fuoco anche perche' il suo partito e' il principale
indiziato per la bocciatura della legge. Oggi in aula c'erano venti
consiglieri di Forza Italia, otto della Lega, sette di An (inclusa Silvia
Ferretto, che e' di An ma fa parte del gruppo misto), e il progetto di legge
ha ricevuto solo 28 voti a favore. Ferretto e' l'unica ad aver dichiarato
pubblicamente il voto contrario, eGuido Bombarda, di An, al momento del voto
ha lasciato l'aula.
''Io ho votato contro - ha spiegato - Silvia Ferretto, di AN - e dato che
non sono abituata ne' mi piace nascondermi dietro il voto segreto, lo
dichiaro pubblicamente cosi' come dichiaro pubblicamente la mia totale
contrarieta' a qualsiasi progetto che investa esclusivamente sulle culture
locali penalizzando la lingua italiana e la cultura nazionale''.
''Noi abbiamo condiviso il provvedimento - dice il capogruppo di Forza
Italia Giulio Boscagli - ma credo che qualcuno abbia colto l'occasione per
sistemare dei conti in sospeso, come la bocciatura del progetto di legge sul
latino di An, o per risolvere qualche problema interno: questa volta Forza
Italia non c'entra, e' colpa del conflitto a livello nazionale''.
Scontro Lega e An che, quindi, si rispecchia anche in Regione, secondo
Boscagli, ''con uno scarso senso dell'autonomia regionale''. ''La bocciatura
di questo progetto di legge non mi sembra un argomento per richiedere la
verifica - commenta - ma se e' uno spunto per controllare lo stato di salute
della maggioranza lo decidera' il presidente''.
Uno stato di salute che secondo l'opposizione e' davvero pessimo. ''La legge
sui dialetti - afferma il capogruppo dei Ds Pierangelo Ferrari - e' la prova
che questa non e' una maggioranza politica, nel senso che non e' tenuta
insieme da un programma politico, ma solo da interessi particolari. E'
bastato che per una volta non pagassero un dividendo per fare saltare i
patti e partire i ricatti. La Lega ha gia' detto che lascia l'aula infatti''.
''La Casa delle Liberta' e' sempre piu' divisa - aggiunge il
segretario regionale del Prc Ezio Locatelli - non ha neanche la forza di far
passare un provvedimento come questo''. Un provvedimento che il capogruppo
della Margherita, Battista Bonfanti, definisce ''semplicemente demagogico,
utile alla Lega solo per arrivare sulle prime pagine dei giornali''.
''Siamo al degrado della democrazia. La legge - afferma Carlo Monguzzi dei
Verdi - era sbagliata di per se', ma e' stata bocciata da almeno 11 franchi
tiratori non per il suo contenuto, ma solo per vendette personali''. E c'e'
chi accusa la stessa Lega. ''Se l'assessore alle Culture Albertoni fosse
stato presente - conclude il consigliere dello Sdi, Roberto Biscardini -
invece di occuparsi della Rai, probabilmente la votazione sarebbe andata
diversamente''. (ANSA). |