Lombardia, stop a bombe ecologiche |
Consigliere An
rende noti tutti i dati |
La Regione
Lombardia si è attivata per disinnescare le aree contaminate presenti
sul suo territorio. Il consigliere di An Silvia Ferretto, infatti, ha
raccolto tutte le informazioni su tali zone, mettendole a disposizione
di cittadini, associazioni ambientaliste e sindaci, sul suo sito
Internet. Le aree ancora da bonificare, secondo i dati pubblicati dalla
Ferretto, sarebbero 241, per una spesa di 274 i milioni di euro. |
"Fino ad ora la
difficoltà (per non dire impossibilità) di consultazione - afferma
Silvia Ferretto - era data dal fatto che nessun dato era disponibile su
supporto informatico e che tutti i dati erano disaggregati e
classificati in modo spesso illogico e incomprensibile. Ora tutto è
stato suddiviso e riclassificato per provincia, per comune e per gravità
di inquinamento e si dispone finalmente di una memoria storica. Una
memoria che sono riuscita a ricavare mettendo insieme le informazioni
del dossier realizzato nel 97 dalla sottoscritta con le nuove
informazioni disponibili".
Dall'analisi dei dati raccolti e pubblicati dal consigliere di An, viene
alla luce una situazione dai tratti inquietanti. Sono ben 1286 le aree
inquinate in Lombardia, di cui 622 nella sola provincia di Milano. Le
aree già bonificate sono invece 241 (di cui 152 in provincia di Milano).
Gravissimi i risvolti economici: sono più di 110 i milioni di Euro che
sono stati spesi dal 1990 ad oggi in bonifiche e 274 i milioni di Euro
che dovranno essere ancora spesi per bonificare le restanti aree.
"Mi chiedo se si sia realmente fatto di tutto per individuare i
responsabili dell'inquinamento - continua la Ferretto - perché fino ad
ora il principio internazionale del 'chi inquina paga' in Italia è
sempre stato applicato al contrario: 'chi inquina guadagna e la fa
franca'. Occorre una maggiore severità nel perseguire i reati ambientali
e le aree bonificate con denaro pubblico devono essere confiscate.
Rendere pubbliche ed accessibili le informazioni è fondamentale per
garantire una maggiore trasparenza e permettere il controllo".
" Dato infatti il consistente ammontare di denaro pubblico di cui stiamo
parlando - conclude il consigliere regionale - e gli enormi sacrifici
che ogni giorno vengono richiesti ai cittadini, è importante che le
risorse disponibili vengano utilizzate efficientemente, cercando di
evitare sperperi o procedure poco chiare. Certo esistono ancora molte
ombre: informazioni di natura urbanistica sulle destinazioni d'uso
finali delle aree bonificate, proprietari, destinazione finale degli
inquinanti asportati, elenco delle società che realizzano le
bonifiche. Ma sono convinta che questo possa essere un buon inizio e che
la democrazia telematica possa fare la sua parte". |
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