"La sinistra ignoranza e l'ottusità barbara hanno portato alla
bocciatura della legge sulla valorizzazione della lingua e della
cultura latina", attacca il partito di Fini. Il progetto di legge
era stato sottoscritto da 20 Consiglieri Regionali lombardi (An, FI,
Ppi, Verdi, Ccd, Pensionati) ma nel segreto del voto ha prevalso il
no.
"La sinistra nella sua grande ignoranza continua a considerare
il latino una lingua aristocratica -prosegue la nota della Ferretto-
ed è per questo che non ha perso occasione per boicottarlo,
preferendo appiattire la massa piuttosto che innalzarne il livello
culturale"
Poi è la volta delle critiche alla Lega e i suoi "Galli"
nostrani "ancora rancorosi per la storica disfatta di Alesia
ed ancorati al 'revanscismo celtico' che non hanno sopportato l’idea
che la lingua di Cesare e del Generale Mario, vincitore sui Cimbri,
Mocheni e Teutoni, potesse tornare a risplendere nelle valli padane
scordando totalmente che i dialetti locali, ai quali sono
particolarmente legati derivano in toto dalla nobile lingua degli
antichi romani".
"E’ triste constatare – conclude poi Silvia Ferretto - che
mentre in tutto il mondo si sta riscoprendo l’importanza del latino
e si avviano iniziative per 'riscoprirlo' e rivalutarlo, proprio in
Italia, patria e culla della cultura latina, si faccia di tutto per
ucciderlo. Sono fortemente delusa ma non mi arrenderò di certo".
Dichiarazioni che annunciano battaglia: guerre -politiche- dagli 'antichi' ricordi.
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