Imam piemontese:"Italia in guerra? Attenti alla vendetta"


Abdul Kadar, capo spirituale di una comunità islamica piemontese, per la prima volta esplicita i rischi che il nostro paese correrà in caso di conflitto. "Per i musulmani la vendetta è un dogma" dice.

di Laura De Bortoli


MILANO -  "Se l'Italia si alleerà con gli Stati Uniti in un conflitto contro l'Iraq, ci saranno sicuramente delle ripercussioni. Il pericolo non arriverà dalle comunità islamiche che vivono nella Penisola, ma da chi vive nei paesi arabi e che vedrebbe l'Italia come un aggressore".

Questo è il monito e la preoccupazione dell'Imam di Carmagnola, lo sceicco Abdul Kader, sposato con una donna italiana e capo spirituale della comunità islamica di Carmagnola, vicino Torino, che questa sera ripeterà le proprie analisi durante la trasmissione Ballarò, su Raitre.

Di fatto, per la prima volta, da parte di un esponente islamico, vengono ventilate eventuali "ripercussioni" per l'Italia nel caso decida di scendere in guerra insieme agli Stati Uniti.

Abdul Kadar, d'altronde, ormai inserito a pieno titolo nella comunità italiana, sembra poco propenso a considerare la possibilità che l'Italia compia scelte belliche senza pagarne il prezzo.


E' preoccupato per il futuro?

"Come padre di figli italiani mi sento inquieto per il futuro, se dovesse scoppiare un conflitto. Di fatto il mondo islamico rischierà di considerare gli aggressori dell'Iraq come avversari dei musulmani. E gruppi di facinorosi potrebbero tentare una reazione. La minaccia, ripeto, non arriverà certo dalla comunità presenti in Italia, ma potrà comunque diventare concreta. Ecco perché, proprio come capo spirituale della mia comunità,  ritengo che l'America non vada lasciata sola dal mondo, e che vada indirizzata verso una soluzione pacifica. Saddam va fermato, è un dittatore, ma non a discapito di donne, bambini e innocenti".

Donne e bambini innocenti anche italiani?
"No, non voglio affermare questo. Ma di certo uno scontro armato porterà inevitabilmente delle conseguenze a tutti coloro che appoggeranno gli Stati Uniti"


Di chi sarebbe la responsabilità di un eventuale conflitto?

"Al 90% degli americani, perché sono loro ad averne gli interessi. Il Corano appoggia la legge del taglione e se i popoli musulmani dovessero sentirsi aggrediti reagirebbero di conseguenza. Ovvio che il nemico principale sarebbero proprio gli Usa"


E anche l'Italia, quindi. Eppure, al momento, la vostra comunità non ha incontrato grossi problemi di convivenza in  Piemonte.
"Ripeto, atti ostili non verranno certo da noi. Noi vogliamo vivere serenamente e finora in questo paese abbiamo trovato solidarietà e aiuto che non tradiremo. Anche noi vogliamo tutelare le nostre famiglie, i nostri figli e i nostri investimenti.  Anche per questo siamo preoccuparti dall'atteggiamento del governo".


La guerra scoppierà, secondo lei?

"Dipende dal mondo, dall'America e dall'Onu. Non bisogna lasciare agire l'America. La vendetta per i musulmani è un dogma, ricordatevelo".


(25 FEBBRAIO 2003, ORE 7.55)