SANITA':INCHIESTA FARMACI; PARLA MEDICO ANTIVIVISEZIONISTA

 

   (ANSA) - VERONA, 14 FEB 2003- ''Lo scandalo Glaxo e' la punta di un iceberg, di un certo modo di interpretare la salute e di interpretare anche il commercio di farmaci, fondato sulla sperimentazione animale, sulla vivisezione''. Lo afferma il dott. Riccardo Trespidi, medico veronese di medicina generale e responsabile del Comitato medico scientifico nazionale dell'Associazione Vegetariana Italiana.

   Trespidi e' uno degli antivivisezionisti che hanno manifestato fin dalla posa della prima pietra del Centro Ricerche della Glaxo di Verona, ''perche' - spiega - sapevamo gia' che assieme allo stabilimento sarebbe sorto anche un centro di sperimentazione animale''. Trespidi mette a fuoco il ''movente'' di quello che Gdf e Procura di Verona stanno analizzando dal punto di vista penale.

   ''Come medico - dice Trespidi - mi sento emotivamente coinvolto in questo scandalo, ma e' innegabile che alle multinazionali del farmaco, che sono tra le aziende piu' potenti

e ricche del mondo, la salute dei cittadini interessa ben poco, perche' hanno un solo scopo: il guadagno''.

''A fine anno - prosegue - se non hanno profitti, se hanno perdite, sono costrette a chiudere, quindi per sopravvivere devono vendere il piu' possibile. Il loro progetto e' quello di far consumare, quindi fanno prescrivere piu' farmaci ai medici e fanno aumentare la domanda di farmaci ai pazienti''.

   ''Per immettere un farmaco sul mercato, pero', bisogna che sia 'di provata efficacia' e perche' venga provata si parte dalla sperimentazione su cinque specie animali: scimmie, cani, gatti, ratti e topi. Solo una volta che il farmaco ha subito questa prima fase di sperimentazione - spiega il dott.Trespidi - si passa alla seconda fase, su un ristretto numero di umani sani, per poi passare alla terza fase, su un ristretto numero di

umani malati nelle cliniche universitarie. Infine, quarta fase, le aziende cominciano ad immettere gradualmente il farmaco verso il pubblico, ma in molti casi la quarta fase non viene superata e si assiste al ritiro del prodotto, perche' si scopre che il farmaco ha reazioni avverse, con conseguenze a volte anche mortali''. Per chi e' critico verso questo protocollo, ''questa sperimentazione che e' la base della medicina moderna e' anche

la base del grande guadagno che le aziende farmaceutiche hanno sulla salute dei cittadini''. La vivisezione, per Trespidi, ''e' un contentino che si da' all'opinione pubblica per dire che non siamo nazisti, che non sperimentiamo subito sull'uomo, che prima

sperimentiamo sugli animali, centinaia se non migliaia i soli animali d'affezione, e quindi eticamente ci e' consentito, ma poi di fatto - sottolinea - la sperimentazione ricomincia da zero, perche' nessuno ci garantisce che i risultati ottenuti sulle specie animali valgano anche per l'uomo, il vecchio, il bambino, ne' per quanto riguarda l'efficacia ne' per quanto riguarda la nocivita'''.

   L'esponente del Comitato dell'Associazione Vegetariana Italiana, tuttavia, rileva anche che ''la vivisezione e' un procedimento  previsto per legge, se non si passa questa fase

non c'e' possibilita' di immettere il farmaco sul mercato, le aziende sono obbligate a farlo per legge''. ''La questione giusta - conclude - sarebbe di cambiare la legge, ma soprattutto il metodo cosiddetto 'scientifico' che e' alla base del commercio e dell'utilizzo dei farmaci''.

(ANSA).

14-FEB-03 19:33 NNNN