MILANO - In sei mesi ha
raccolto 50mila firme per lo scioglimento del partito
islamico fondato da Adel Smith. L'iniziativa è di Silvia
Ferretto, consigliere regionale lombarda di An, da tempo
schierata contro Adel Smith, presidente del partito islamico
al centro, in questi giorni, di ben due, incredibili, risse
televisive. Ma la Ferretto non si accontenta delle 50mila
firme e ha annunciato che l'obiettivo è ora
quello di raggiungere le 100 mila firme che saranno poi
inviate al Presidente della Repubblica e al Parlamento.
E non solo. La Ferretto ha anche annunciato oggi di
avere predisposto una proposta di legge per la modifica
dell'articolo 724 del codice penale sulla bestemmia e
l'offesa ai defunti e un'altra affinchè tutti gli immigrati
che vengono in Italia firmino un contratto nel quale si
impegnano a rispettare tutte le leggi italiane.
''Nessuno - ha detto Ferretto - vuole mettere in discussione
la libertà religiosa ma, allo stesso tempo, a nessuno deve
essere permesso di mettere in atto comportamenti che
contrastino con le leggi dello Stato italiano''. La
consigliere regionale di An ha anche ricordato che nel 1998
la Corte Costituzionale turca ha imposto lo scioglimento del
partito islamico turco e che la Corte di giustizia europea
ha confermato la liceità di tale sentenza ritenendo
incompatibile la legge islamica con la Convenzione per i
diritti dell'Uomo. ''La cultura islamica - ha aggiunto
Ferretto - è profondamente diversa dalla nostra e si
basa su una imprescindibile commistione tra regole religiose
e dello Stato, che negli stati islamici ha portato e porta a
gravissime violazioni dei diritti umani, persecuzioni e
uccisioni di migliaia di cristiani, inaudite violenze contro
le donne e minoranze, nonchè il finanziamento e il sostegno
al terrorismo internazionale''.
Ferretto, che ha comunque condannato l'aggressione di venerdì
scorso ad Adel Smith da parte dei militanti di Forza Nuova,
ha sottolineato che le comunità islamiche devono condannare
il terrorismo: ''Credo che l'8 per mille non debba essere
devoluto ai musulmani fino a quando non avranno un punto di
riferimento nazionale''.
L'inasprimento della pena (da 250 euro fino a 5 mila) per
chi bestemmia è invece stata proposta in quanto ''in
un'epoca come quella in cui viviamo, in cui i valori
sembrano avere sempre meno significato, questo provvedimento
si pone come obiettivo quello di tutelare il sentimento
religioso perchè il rispetto deve essere alla base di ogni
civile convivenza e le offese contro la divinità o i
simboli religiosi di qualsiasi credo sono azioni che
alimentano l'odio e l'intolleranza''.
(13 GENNAIO 2003, ORE
15:00)
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