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INDULTO: NO DA AN IN LOMBARDIA, SERVE FONDO PER VITTIME =

  INIZIATIVA DI SILVIA FERRETTO, RISORSE RACCOLTE CON LAVORO DETENUTI

 

Milano, 8 gen. (Adnkronos) - Istituzione di un fondo a sostegno delle vittime della criminalita' e nuove norme sul lavoro dei detenuti. E' il contenuto del progetto di legge presentato da Silvia Ferretto, consigliere regionale di An in Lombardia, che da' il via

oggi anche ad una raccolta firme contro la proposta di indulto.

''Come recita la Costituzione -sottolinea la Ferretto- l'Italia e' una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilita' e la propria scelta, un'attivita' o una funzione che concorra al progresso

materiale o spirituale della societa'. La mia proposta di legge, proprio sulla base dei principi sopra enunciati, punta a promuovere il reinserimento reale dei detenuti nella societa' dando loro la possibilita' di lavorare e di contribuire cosi' al proprio

mantenimento e al finanziamento di un fondo a favore delle vittime della criminalita'''.

Vittime che, secondo la Ferretto, ''vengono troppo spesso abbandonate a se stesse, subendo un'ulteriore inaccettabile ingiustizia anche da parte dello Stato che troppo spesso si preoccupa di tutelare i diritti dei detenuti piuttosto che quelli delle loro

vittime''.

    

''UNO SCONTO AVREBBE COSTI SOCIALI E ECONOMICI INCALCOLABILI''

 

(Adnkronos) - ''A proposito di detenzione -sottolinea Ferretto- credo che l'ipotesi di concessione di indulto sia assolutamente assurda ed improponibile ed avrebbe dei costi sociali oltre che economici incalcolabili, dei quali non si puo' non tenere conto al di

la' della frustrazione che causerebbe nei confronti delle vittime, che si sentirebbero, a ragione, prese in giro, arrivare a pensare di mettere in liberta' chi si e' macchiato di un crimine, esclusivamente perche' le carceri sono sovraffollate, e' una vera follia''.

''Un'azione del genere, infatti -aggiunge- oltre a generare una nuova e consistente mole di lavoro per le forze dell'ordine, costituirebbe un pessimo esempio, in quanto andrebbe a minare ulteriormente la gia' fragile credibilita' del sistema giuridico italiano. Per dire no a questa assurda ipotesi di resa dello Stato -sottolinea il consigliere regionale- ho dato il via oggi ad una raccolta firme''.

''Se le carceri sono piene se ne costruiscano di nuove, oppure, -osserva il consigliere regionale- dato che a quanto pare ben il 40% dei detenuti e' extracomunitario, si stipulino accordi con i paesi d'origine per fare loro scontare li' la pena detentiva. La sicurezza

e' un diritto primario che ogni Stato ha il dovere di garantire ad ogni cittadino ed e' per questo che il Parlamento deve adoperarsi per assicurare la certezza della pena e non certo l'immunita'''.

      (Red-Ros/Lr-Pe/Adnkronos)

08-GEN-03 14:18